Elena Mancuso, da Campi al Teatro Sistina e ora a Firenze con una prima assoluta

CAMPI BISENZIO – A pochi giorni dal debutto del nuovo spettacolo “L’Ascensore – un thriller sentimentale” che la vede protagonista al teatro Cestello di Firenze dal 26 al 28 aprile, accanto a Danilo Brugia e Luca Giacomelli Ferrarini, Elena Mancuso, attrice trentenne campigiana, racconta il suo percorso che l’ha portata a recitare al Teatro Sistina […]

CAMPI BISENZIO – A pochi giorni dal debutto del nuovo spettacolo “L’Ascensore – un thriller sentimentale” che la vede protagonista al teatro Cestello di Firenze dal 26 al 28 aprile, accanto a Danilo Brugia e Luca Giacomelli Ferrarini, Elena Mancuso, attrice trentenne campigiana, racconta il suo percorso che l’ha portata a recitare al Teatro Sistina e tutta Italia.

Come è nata la sua passione per il teatro?
“In realtà ho cominciato molto presto – e forse per caso – all’età di circa sei anni. Mia madre decise di iscrivermi ad un laboratorio teatrale e da quel momento in poi non abbandonai più questa passione. Ormai per me era del tutto “normale” far parte di una compagnia teatrale, a volte ne seguivo anche due o tre contemporaneamente! Un episodio buffo che ricordo ancora con piacere, fu nel periodo delle scuole medie: un giorno ebbi un fortissimo mal di gola che sarebbe sicuramente sfociato in febbre, ma pur di non saltare il corso di recitazione, mi ingurgitai un tubetto intero di miele con la speranza di guarire in poche ore e mi presentai lo stesso…”.

Quale è stata la sua formazione?
“Fin da piccola ho seguito innumerevoli corsi e laboratori di recitazione, tra cui, quello che penso mi abbia formato più di tutti: il Teatro Povero di Grotowski. Successivamente, nel 2012, mi sono avvicinata al teatro musicale: ho frequentato la scuola di musical “Arteinscena” diretta da Simona Marchini e Franco Miseria e sempre nello stesso anno la scuola di musica Jam Academy di Lucca. Ho poi continuato a studiare privatamente canto e recitazione”.

Cosa si prova a recitare ogni sera al Teatro Sistina?
“Credo sia una delle esperienze più belle che abbia mai vissuto nel mio percorso lavorativo. Sembrerà banale, ma sono sincera quando dico che quel teatro ti fa sentire a casa. Per me è sempre stato un sogno e mai avrei immaginato di poter lavorare per quasi due mesi nel Tempio del teatro italiano, dove sono passati i più grandi artisti della nostra storia. Credo di essere stata molto fortunata e visto che, come tutte le cose belle, è trascorsa in un lampo, spero di tornarci prestissimo”.

Sta per debuttare a Firenze con uno spettacolo del tutto nuovo per l’Italia. Ci racconti qualcosa de “L’Ascensore” e perché il pubblico non dovrebbe perderlo. In breve quale il motivo per cui questo spettacolo è assolutamente da vedere?

“Devo dire che quest’anno è stato davvero ricco di belle occasioni ed esperienze importanti. Ormai mancano pochissimi giorni, il 26, 27 e 28 aprile debutteremo al Teatro Cestello a Firenze con “L’Ascensore” un thriller sentimentale di importazione spagnola. E’ uno spettacolo musicale molto intenso, le musiche sono davvero coinvolgenti e tutto il team creativo ha realizzato un progetto che forse si vede raramente a Teatro. La storia è costruita su continui flashback e sarà il pubblico a dover ricostruire l’intera vicenda. Perché sia uno spettacolo da vedere assolutamente? Beh, perché vi terrà incollati alla poltrona, vi incuriosirà e vi farà sobbalzare quando meno ve lo aspetterete”.

Altri progetti futuri e altri a cui ha già lavorato?

“Sicuramente stiamo optando già per una ripresa de “L’Ascensore” per la stagione prossima, visto che è già richiesto da diverse piazze italiane, poi ripartirà anche “School Of Rock” il musical che porta la firma di Massimo Romeo Piparo e che mi ha permesso di lavorare al teatro Sistina e poi altri progetti che od oggi per scaramanzia preferisco non menzionare”.

Quale consiglio darebbe a chi vuole intraprendere un percorso artistico?

“Pensavo di essermela cavata ma devo dire che questa non sia affatto una domanda semplice… Beh, potrei scrivere un trattato su questo argomento, ma sarò breve, prometto. Sicuramente occorrono tanta pazienza e determinazione: spesso si incappa nel volere “tutto e subito” e purtroppo questo mestiere, se non in rari casi, richiede al contrario una grande perseveranza e una continua preparazione tecnica. Non si deve mai smettere di studiare né di migliorarsi. Rubate dai migliori, osservate, ragionate. Non perdetevi d’animo anche quando l’unica risposta ricorrente che ricevete è no e soprattutto siate obiettivi con voi stessi: filmatevi, osservatevi, ascoltatevi e imparate a riconoscere i vostri errori – per migliorare – e i vostri giudizi troppo severi – per imparare a piacervi. Siamo numerosi, tantissimi ed ognuno di noi ha sicuramente qualcosa di sé da esprimere, basta avere l’occasione giusta, sta a noi poi farlo nel modo migliore possibile”.

A Firenze lo spettacolo va in scena il 26, 27 aprile alle 20.45, il 28 aprile alle 16.45 al Teatro di Cestello, info e prenotazioni: 055294609 – prenotazioni@teatrocestello.it

P.F.N.