SIGNA – La lega Spi-Cgil delle Signe entra a gamba tesa nella “bagarre elettorale”. E lo fa per voce del suo segretario Sandro Carta che, oltre a invitare “tutti gli iscritti residenti nel Comune di Signa ad andare a votare “perché è il modo migliore per contribuire a scegliere il futuro delle nuove generazioni”, attacca “la presidente del consiglio “che vuole trasformare il voto in un plebiscito sulla sua politica. Da parte nostra ricordiamo che con il voto si può proseguire la mobilitazione per protestare per le politiche antipopolari del governo che, liberalizzando voucher e contratti a termine, ha reso ancora più precario e debole il lavoro e che continua a tagliare lo stato sociale, la sanità, il sostegno alle fasce più deboli della popolazione”.
Ma la questione diventa ancora più interessante nel nostro Comune dove “le forze di destra antipopolari si presentano con due candidati sindaco che mascherano la loro natura reazionaria dietro il paravento di liste civiche. Ma “trasformismo e trucchi” non possono non far capire che si tratta degli stessi partiti del governo le cui politiche nazionali hanno pesanti ricadute anche sulle amministrazioni locali. Le liste della destra hanno nomi e simboli di fantasia, ma neanche troppa: una addirittura si chiama Fratelli di Signa e ha nel simbolo una fiammella tricolore. Ma è sempre la stessa “minestra” che non inganna nessuno”.
“Lo Spi Cgil – ha aggiunto Carta – inviterà Francesco Draghi (candidato di Rifondazione Comunista, n.d.r.) e il sindaco Giampiero Fossi, candidati espressione delle coalizioni democratiche e progressiste, a un prossimo incontro con gli iscritti per avanzare pubblicamente le proposte del sindacato per rimodulare l’Irpef comunale con principi di progressività a tutela dei redditi medi e bassi, garantire i servizi sociali e sanitari a partire dall’apertura dell’ospedale di prossimità all’interno di Palazzo Ferroni, potenziare i collegamenti con l’area metropolitana e la Piana fiorentina, favorire la creazione di nuove occasioni di lavoro. In Italia c’è una emergenza democratica che riguarda il lavoro, la salute, i diritti. La Cgil è in campo per difendere e applicare la Costituzione”.