Emanuela e Antonio, il ricordo di due vittime del terrorismo “scolpito” nella nuova viabilità di Sant’Angelo a Lecore

SIGNA – Antonio Zara, medaglia d’oro al valore civile, era un finanziere. E aveva 20 anni, nel 1973, quando un gruppo di terroristi palestinesi, dopo avere lanciato due bombe in un aereo della Pan Am, uccidendo 30 passeggeri, prese degli ostaggi e si impadronì di un aereo Lufthansa, pronto al decollo. Il finanziere Zara, che era in […]

SIGNA – Antonio Zara, medaglia d’oro al valore civile, era un finanziere. E aveva 20 anni, nel 1973, quando un gruppo di terroristi palestinesi, dopo avere lanciato due bombe in un aereo della Pan Am, uccidendo 30 passeggeri, prese degli ostaggi e si impadronì di un aereo Lufthansa, pronto al decollo. Il finanziere Zara, che era in servizio alla dogana, cercò di fermarli sulla pista prima che salissero sull’aereo ma, sorpreso alle spalle da uno dei terroristi, venne ucciso dopo un tentativo di reazione con una raffica di mitra. Emanuela Loi, medaglia d’oro al valore militare, la prima donna in Polizia a essere uccisa da una strage terroristica, faceva parte della scorta del giudice Paolo Borsellino e aveva 25 quando rimase uccisa nell’attentato di mafia di via D’Amelio nel 1992. Due “servitori” dello Stato, due persone che, come ha ricordato il sindaco di Signa, Giampiero Fossi, “sono morte compiendo l’azione più eroica che li potesse caratterizzare, ovvero fare il loro lavoro”.  “La scelta di oggi – ha aggiunto il sindaco – è quella di puntare l’attenzione su due ragazzi, due medaglie d’oro che, a prezzo della vita, hanno impegnato ogni momento della propria storia. Per Signa, dedicare degli spazi a due figure quali Emanuela Loi e Antonio Zara vuole significare semplicemente che questa è una terra dove la sicurezza, l’ordine e il sacrificio trovano il loro pieno riconoscimento. Mi rivolgo prima di tutto agli studenti presenti dicendo che la cerimonia di oggi segna il punto d’inizio di un percorso di condivisione dei grandi valori di sicurezza e ordine, fondamentali per la nostra democrazia e la nostra libertà”.

Un appuntamento fortemente voluto dall’amministrazione comunale signese. A dare un senso al quale ci sono stati anche due particolarità legate alla data di oggi: il 17 marzo, infatti, si celebra la “Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’inno e della bandiera (ricorrenza che cade annualmente in occasione dell’unità d’Italia, avvenuta in seguito alla proclamazione del Regno d’Italia del 17 marzo 1861 a Torino). Il 17 marzo, inoltre, è il giorno successivo al 16, ovvero la data in cui, nel 1978, venne rapito l’onorevole Aldo Moro e furono uccisi i cinque agenti della scorta. E anticipa di pochi giorni la data del 21 marzo, che invece è la “Giornata della memoria e dell’impegno per le vittime della mafia”. Tutti elementi di rilievo, quindi, non solo dal punto di vista della viabilità e della riqualificazione della zona di Ponte all’Asse, a Sant’Angelo a Lecore, dove si è tenuta la cerimonia di intitolazione di piazza Emanuela Loi e via Antonio Zara. Elementi di rilievo anche per le forze dell’ordine attive sul nostro territorio, rappresentate, per quanto riguarda Polizia e Guardia di finanza, dal Questore della Provincia di Firenze, Maurizio Auriemma, e dal Capo di Stato Maggiore del Comando Regionale Toscana, Generale di Brigata, Luca Cervi. Presenti inoltre il vice-Prefetto Vicario di Firenze, Grazia La Fauci, il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Signa, Renato Giuseppe Saitta, il Comandante della Polizia municipale signese, Fabio Caciolli, e Mariella Magi (nella foto a colloquio con il Questore), vedova di Fausto Dionisi, l’appuntato della Polizia, medaglia d’oro al valore civile, ucciso il 20 gennaio 1978 davanti al carcere delle Murate a Firenze da alcuni militanti di Prima Linea, messi in fuga durante il tentativo di far evadere alcuni compagni.

Non a caso, a benedire la segnaletica su cui sono “scolpiti” i nomi dei due rappresentanti delle forze dell’ordine morti in servizio sono stati don Massimo Ammazzini e don Luigi Innocenti, rispettivamente cappellano della Guardia di finanza e della Polizia di Firenze. “Due persone, Emanuela e Antonio – ha detto il vice-Prefetto Vicario Grazie La Fauci – che sono di esempio se ne conosciamo e ne conserviamo la storia., dando così ulteriore valore a un gesto che resta estremamente attuale”. Mentre il Questore Maurizio Auriemma, da poco a Firenze, ha letto, fra la commozione dei presenti, fra cui anche tanti bambini delle scuole del Comune di Signa, una lettera che gli ha inviato Maria Claudia, la sorella di Emanuela Loi. Una lettera in cui giustizia, legalità e onestà sono state le parole più ricorrenti, una lettera che non ha volutamente lasciato spazio all’odio e con la quale ha ringraziato la comunità signese per questo gesto “perché per noi familiari delle vittime dei terroristi è sempre motivo di conforto mantenere viva la memoria”. Memoria “ma anche l’eredità – ha detto il Generale Luca Cervi – che questi due ragazzi ci hanno lasciato”.