FIRENZE – ”Sono molti i ristoratori che mi dicono: se dobbiamo andare in zona arancione, fate in modo che sia da lunedì, perché domenica è San Valentino. Sono loro nel cuore, ma non dipende da noi. Tutto viene deciso con un decreto del ministro della sanità, sentito il presidente della Regione, sulla base dei dati che emergeranno venerdì nella cabina di regia. Il pericolo di andare in fascia arancione è oggettivo. I dati che trasmettiamo segnalano una salita graduale nel numero dei contagi, non allarmante, ma c’è. Tutto dipenderà dai tempi di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale”. Lo ha affermato il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, rispondendo in Consiglio regionale a una domanda del consigliere Andrea Ulmi (Lega) all’inizio della seduta.
Il presidente ha precisato che alla salita del numero dei contagi (oggi 671), si unisce un leggero aumento dei posti occupati nelle terapie intensive (110-115), “sempre bassi rispetto ad altre regioni”, mentre siamo a poco più di 800 nelle postazioni Covid. Tendenzialmente, a suo parere, sono numeri che possono portarci in zona arancione.
“Più preoccupante la situazione nelle zone di confine, specie con l’Umbria, dove si accertano varianti del virus, che accelerano il propagarsi del contagio, – ha aggiunto Giani – a Chiusi, il sindaco Iuri Bettolini non ha avuto esitazioni a introdurre la zona rossa e ora come Regione stiamo facendo i tamponi per tutti i cittadini, circa cinquemila persone”. Giani ha, infine, riferito che in Valtiberina la situazione è in evoluzione, perché il sindaco di San Sepolcro è ancora indeciso sul da farsi, ma intanto è stato deciso di fare i tamponi a tutti gli studenti dell’area.