Escursioni e trekking: i consigli del CAI per affrontare Monte Morello

SESTO FIORENTINO – Il 2020 è stato l’anno della riscoperta dei luoghi vicini, dell’ambiente circostante. Anche a causa del lockdown della primavera scorsa e delle misure anti Covid, i sestesi quando hanno potuto uscire di casa a passeggiare lo hanno fatto riscoprendo anche i sentieri di Monte Morello e le camminate, il trekking e le […]

SESTO FIORENTINO – Il 2020 è stato l’anno della riscoperta dei luoghi vicini, dell’ambiente circostante. Anche a causa del lockdown della primavera scorsa e delle misure anti Covid, i sestesi quando hanno potuto uscire di casa a passeggiare lo hanno fatto riscoprendo anche i sentieri di Monte Morello e le camminate, il trekking e le escursioni nel verde. 

“Nell’anno appena concluso – spiega Fabiano Magi, direttore della scuola di escursionismo del CAI di Sesto Fiorentino – tante persone hanno scelto di Monte Morello per le loro escursioni, a volte sottovalutando i rischi che possono esserci per chi non conosce la montagna e non è abituato a frequentare questi luoghi”.

La cronaca ci racconta a volte di persone disperse e poi ritrovate dai ricercatori, perché incautamente avevano sottovalutato l’attività di escursionismo o di trekking che, come spiega il CAI, bisogna fare attenzione e organizzare le uscite nei boschi… 

“Ci sono poche regole da seguire seriamente – spiega Magi – la prima in assoluto è quella di non avventurarsi mai da soli nei boschi anche se si conoscono, meglio partire in due e organizzare l’escursione”.

Una mappa come quella prodotta dal CAI permette di conoscere, prima di affrontarli, i 130 chilometri di sentieri su Monte Morello tra Sesto Fiorentino, Vaglia e Firenze:

“C’è un reticolo di strade rilevate – dice Masi – per cui è difficile perdersi a Monte Morello se si seguono alcune regole basilari. Ci si perde per inesperienza e perchè si p sprovveduti quindi per evitare questa esperienza conviene iniziare l’escursione scegliendo un compagno di camminata, organizzando il viaggio a tavolino e dotandosi di mappa o cartacea o elettronica”.

Come ci si prepara per una escursione?

“Bisogna pianificare il percorso è la prima regola: capire i tempi di percorrenza per tornare prima che diventi buio, soprattutto in inverno il sole quando scopare rende il bosco impraticabile per chi non è esperto. Studiare il percorso con gli orari di partenza e di ritorno e insieme ad un compagno di viaggio serve a ridurre i rischi”.

Quale abbigliamento conviene indossare?

“Servono scarpe adeguate non quelle da ginnastica. Se non si è abituati a camminare per percorsi lunghi conviene utilizzare scarponcini che salvano le caviglie. Bisogna indossare più strati di maglie ed evitare il cotone che trattine il sudore e si rischia di restare con la maglia umida. Nel bosco le escursioni di temperatura sono molto frequenti e l’abbigliamento a cipolla evita di avere troppo freddo o troppo caldo. I tessuti migliori da indossare sono la lana, l’acrilico e i tessuti tecnici”.

Cosa dobbiamo mettere nello zaino?

“Un cappello, in estate un berretto, guanti fondamentali in inverno e poi sono indispensabili una torcia meglio una lampada frontale, una bottiglietta di acqua (prima di partire possiamo individuare le fontanelle nel percorso), un cellulare e come dicevo la mappa dei sentieri. Se poi la nostra escursione impegna tutto il giorno portiamoci qualcosa da mangiare (pane, miele o barrette) e un termos con bevande calde”.

Tutti possono fare trekking o le escursioni?

“Il trekking è un’attività sportiva nella mappa del CAI sono indicati tutti i percorsi, i sentieri, le fontanelle e quindi direi che chiunque se ben organizzato può fare le escursioni: i bambini devono essere accompagnati dai genitori o da un adulto, ci sono percorsi per la carrozzina e per disabili”.

E per il trekking?

“Come dicevo il trekking è un’attività sportiva e come qualsiasi sport per praticarlo bisogna conoscere le regole che devono essere rispettate. Il CAI organizza attività per tutti dai bambini agli adulti”.

Quindi escursioni nella natura, nei boschi, ma con attenzione e buon senso, il modo corretto per rispettare la natura e non correre rischi.