FIRENZE – Un’altra giornata con diversi scossoni per quanto riguarda la vicenda della ex Gkn. Soprattutto la mattina con la presenza dei lavoratori dell’azienda di Campi Bisenzio alla manifestazione dei sindacati di base mentre il proprietario di Qf, Francesco Borgomeo, più o meno nelle stesse ore, si stava confrontando con il sindaco di Firenze, Dario Nardella e la Commissione 2 di Palazzo Vecchio. E, da quello che ci risulta, non sarebbe stato un confronto particolarmente sereno. “Ieri l’azienda, via Telegram, ci ha fatto sapere che diminuisce anche quei pochi turni che avevamo, quindi chiude ancora di più il rubinetto economico per le nostre famiglie: è una forma di licenziamento”: lo ha affermato Dario Salvetti, delegato Rsu della ex Gkn, durante la manifestazione fiorentina nell’ambito della giornata di sciopero generale indetto dalle organizzazioni a livello nazionale. “Il fondo licenziava via WhatsApp, Borgomeo di fatto lo fa via Telegram”, ha aggiunto Salvetti, spiegando che “Qf non ha ancora comunicato di quanto sarà ridotta la turnazione. Noi non lo sappiamo e questa è una grave violazione tra le parti sociali. Ci è arrivato un messaggio che dice che, per le circostanze, da dicembre diverse attività saranno sospese e ci sarà una nuova turnazione: potrebbe ridursi da 8 a 1, da 8 a 4, da 8 a 3, noi come organizzazione sindacale non lo sappiamo, e lo dovremmo sapere”. Il delegato Rsu ha inoltre definito “inqualificabile” il comunicato diffuso dal Mimit il 30 novembre al termine dell’incontro fra il ministro Adolfo Urso, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e il sindaco metropolitano di Firenze Dario Nardella: “Si scrive che i lavoratori devono avere la ragionevolezza di permettere di completare le procedure di ammortizzatore sociale, quando le procedure di ammortizzatore sociale le fa l’Inps e il Ministero del lavoro, noi non ci mettiamo bocca, non sappiamo nulla, l’Inps non ci sa dire se c’è una cassa integrazione aperta e noi per due mesi di fila saremo senza stipendio”.
“Abbiamo lavorato e lavoreremo per la risoluzione della crisi e per la ricostruzione del rapporto di fiducia tra le parti”. queste invece le parole del presidente della Commissione 2 Enrico Conti a commento dell’audizione di Francesco Borgomeo. “Con l’audizione di Borgomeo, che ringraziamo per la disponibilità mostrata – ha aggiunto Conti – si è fatto un sensibile passo in avanti, sia per entrare nei dettagli e rendere più trasparenti alcuni passaggi cruciali della vicenda tormentata che riguarda i lavoratori della ex Gkn, sia per capire quali possono essere le prospettive future dell’azienda e della sua governance. Abbiamo in particolare apprezzato, pur nell’ambito di un punto di vista inevitabilmente soggettivo, ma chiaramente espresso e di cui non possiamo che prendere atto, sulle responsabilità nelle vicende fin qui intercorse, la disponibilità del Borgomeo a favorire ogni sviluppo che vada nella direzione di garantire il mantenimento e il rilancio del sito produttivo e delle competenze e del lavoro che vi insistono, ivi compresa una eventuale evoluzione della governance. Restiamo fiduciosi e in attesa che venga garantita da parte del Ministero del lavoro la protezione dei lavoratori attraverso un veloce riconoscimento della cassa integrazione guadagni. Ricostruire la fiducia tra gli attori istituzionali e fra le parti ci pare un prerequisito fondamentale per avviare una nuova fase nelle relazioni industriali in questa vicenda e, pur non avendo alcuna responsabilità e leva amministrativa diretta restiamo impegnati per favorire questo percorso, a cui speriamo e crediamo oggi di aver contribuito con la nostra commissione”.
“Durante il consiglio comunale dedicato alla vicenda Gkn, – hanno detto Antonella Bundu e Dmitrij Palagi, consiglieri comunali di Sinistra Progetto Comune – c’è chi ha parlato di presunte ostilità o pregiudiziali nei confronti della nuova proprietà dello stabilimento. Stante che oggi ha potuto parlare per 90 minuti, esponendo le proprie ragioni, speriamo che non ci sia più chi sosterrà simili illazioni, evidentemente infondate. Non ci era mai capitato infatti che per un’ora e mezzo si potesse audire la stessa persona, neanche in altri casi di licenziamenti e crisi aziendali, neanche quando la Rsu è intervenuta nel Salone dei Duecento. Ci pare sia stato utile prenderci il tempo necessario e lo sottolineiamo senza ritenere negativa l’attenzione che tutte le parti politiche devono dedicare a questa vicenda”. “Nonostante questa seduta, – hanno aggiunto – per cui ringraziamo il presidente della Commissione 2, abbiamo ancora difficoltà a capire cose essenziali, quasi sia andata in scena la rappresentazione di un gioco delle tre carte. La cassa integrazione arriva o non arriva? Sarà concessa o non sarà concessa? Il piano industriale c’è, ma i dettagli non si possono rivelare, quindi c’è, ma nascosto. Chi deve investire c’è, ma se non cambiano le condizioni di agibilità non c’è più. Ma le condizioni di agibilità ci sono, non sono mai venute meno”.
“La proprietà – hanno concluso – non si è lamentata solo del Collettivo di fabbrica, delle oltre 300 famiglie senza stipendio e senza futuro, sulla cui pelle si consuma questa situazione di incertezza. Ha detto che anche le istituzioni non hanno fatto il loro. L’8 dicembre che succederà? Nessuna risposta. Nel frattempo confidiamo che rapidamente venga audita ugualmente la Rsu della ex Gkn. Fuori dalla propaganda anti-operaia, confidiamo che si torni a parlare concretamente di cosa fare per il futuro dello stabilimento e di chi ci lavora”.