Ex Gkn, Fiom Cgil: “Lo spostamento dell’incontro al Mimit è una provocazione dell’azienda”

CAMPI BISENZIO – “Lo spostamento dell’incontro al Mimit di Qf, programmato per il 12 marzo, è l’ultima di una serie di provocazioni messe in campo dall’azienda per evitare il confronto, finalizzato a trovare soluzioni alla reindustrializzazione del sito e prospettive per i lavoratori, che sono tra l’altro senza cassa integrazione e senza retribuzione dal 1 […]

CAMPI BISENZIO – “Lo spostamento dell’incontro al Mimit di Qf, programmato per il 12 marzo, è l’ultima di una serie di provocazioni messe in campo dall’azienda per evitare il confronto, finalizzato a trovare soluzioni alla reindustrializzazione del sito e prospettive per i lavoratori, che sono tra l’altro senza cassa integrazione e senza retribuzione dal 1 gennaio 2024″: a dirlo sono Samuele Lodi, segretario nazionale della Fiom-Cgil e Stefano Angelini della Fiom-Cgil Firenze.

L’appuntamento nella capitale, infatti, era stato una conseguenza della richiesta di Regione, Città metropolitana di Firenze e Comune di Campi Bisenzio: lo scorso 2 marzo la proprietà avrebbe dovuto presentare il piano sociale, previsto dalla legge contro le delocalizzazioni, su imposizione del Tribunale del lavoro di Firenze. Invece ha scelto di comunicare ai dipendenti rimasti – circa 160 – la possibilità di uscire dall’azienda tramite incentivi all’esodo.

“La dichiarazione del liquidatore di Qf, – aggiungono – di non essere stato correttamente informato e convocato per l’incontro, è chiaramente una strumentalizzazione, dal momento che l’azienda, invece, è stata tempestivamente e correttamente informata. È evidente che Qf e chi la rappresenta non hanno minimamente senso di responsabilità nei confronti dei lavoratori che da anni sono sottoposti al trattamento di cassa integrazione, situazione che rappresenta per tutti loro una condizione materiale molto difficile, e che nonostante ciò continuano a lottare per mantenere viva una prospettiva di lavoro e di futuro”.