CAMPI BISENZIO – A fronte dell’apertura della terza procedura di licenziamento collettivo, si è svolta ieri mattina l’assemblea dei lavoratori Qf (ex Gkn) e della Fiom Cgil di Firenze, Prato e Pistoia. Assemblea che ha rilevato che “i licenziamenti non sono mai cessati, poiché 12 mesi senza stipendio e senza ammortizzatori sociali sono già un licenziamento di fatto. E infatti i posti di lavoro bruciati dall’inizio della vertenza sono già oltre 300”: a dirlo, in una nota congiunta, sono Stefano Angelini, segretario generale della Fiom-Cgil Firenze-Prato-Pistoia (nella foto), e la Rsu Fiom Qf-ex Gkn.
L’attuale procedura di licenziamento avviata da QF diventerebbe definitiva dal 26 marzo in poi: questi sono anche i tempi con cui è necessario definire la reindustrializzazione e garantire continuità occupazionale. Pertanto la Fiom Cgil e l’assemblea dei lavoratori QF, prendendo atto che QF è interessata solo ad un processo liquidatorio, ribadiscono che l’unica via di risoluzione della vertenza passa attraverso: il pagamento di tutto il dovuto: stipendi, contributi e così via dicendo; la reindustrializzazione, a partire dall’unico soggetto, la cooperativa dei lavoratori, che ad oggi ha presentato un piano e che, se inserito in uno scenario più ampio di consorzio industriale, potrebbe essere una soluzione anche per il mantenimento dei livelli occupazionali; l’utilizzo di tutti gli strumenti normativi e legislativi (ammortizzatori sociali, legge regionale sui consorzi, formazione, eccetera) a disposizione per il rilancio del sito e dell’attività produttiva. La Rsu e la Fiom Cgil, con il mandato dei lavoratori, metteranno da subito in campo tutte le iniziative necessarie a sostenere tale linea di azione, auspicando che questa sia la priorità anche dei Commissari, delle Istituzioni e della politica tutta”.
E ancora: “Qf, dopo avere liquidato nei fatti l’attività produttiva, non avendo mai presentato un piano industriale come era previsto dall’accordo quadro del 19 gennaio 2022, e l’asset immobiliare, avendo venduto lo stabilimento già a marzo 2024, all’insaputa di tutti, vuole liquidare anche l’asset dei lavoratori. Intanto Qf paghi tutte le spettanze arretrate e più di un anno di stipendi arretrati; lo deve fare con urgenza perché ogni ulteriore temporeggiamento è inaccettabile. Ricordiamo che il Tribunale di Firenze aveva imposto a Qf di applicare la legge 234/2021 contro le delocalizzazioni, legge che prevedeva la presentazione di un piano mai elaborato. Constatiamo quindi che l’azienda ha deciso unilateralmente di non rispettare la sentenza, oltretutto senza pagarne alcuna conseguenza”.
Per poi aggiungere: “L’attuale procedura di licenziamento avviata da QF diventerebbe definitiva dal 26 marzo in poi: questi sono anche i tempi con cui è necessario definire la reindustrializzazione e garantire continuità occupazionale. Pertanto la Fiom Cgil e l’assemblea dei lavoratori QF, prendendo atto che QF è interessata solo ad un processo liquidatorio, ribadiscono che l’unica via di risoluzione della vertenza passa attraverso: il pagamento di tutto il dovuto: stipendi, contributi e così via dicendo; la reindustrializzazione, a partire dall’unico soggetto, la cooperativa dei lavoratori, che ad oggi ha presentato un piano e che, se inserito in uno scenario più ampio di consorzio industriale, potrebbe essere una soluzione anche per il mantenimento dei livelli occupazionali; l’utilizzo di tutti gli strumenti normativi e legislativi (ammortizzatori sociali, legge regionale sui consorzi, formazione, eccetera) a disposizione per il rilancio del sito e dell’attività produttiva. La Rsu e la Fiom Cgil, con il mandato dei lavoratori, metteranno da subito in campo tutte le iniziative necessarie a sostenere tale linea di azione, auspicando che questa sia la priorità anche dei Commissari, delle Istituzioni e della politica tutta”.