CAMPI BISENZIO – Con l’approvazione della nuova legge regionale sui consorzi produttivi, si apre una nuova fase cruciale per il futuro dell’ex stabilimento Gkn. “Una legge – dice il sindaco di Campi Bisenzio, Andrea Tagliaferri – che rappresenta uno strumento fondamentale per dare concretezza al progetto di riconversione industriale e rilancio economico del nostro territorio. Tagliaferri, quindi, esprime soddisfazione per questo traguardo, ma lancia un appello diretto a tutti gli enti coinvolti: “Non c’è più tempo da perdere. Con questa legge in vigore, abbiamo le basi per avviare immediatamente il consorzio industriale nello stabilimento ex Gkn”.
E ancora: “Noi siamo pronti. Se necessario, procederemo anche all’esproprio dello stabilimento, come previsto dalla nuova normativa, – ha ribadito il sindaco – in questo momento è necessario unire le risorse economiche, politiche e operative necessarie, nell’ottica di una visione condivisa e una determinazione collettiva insieme ai Comuni della Piana fiorentina e alla Regione Toscana. Il rilancio della ex Gkn non riguarda solo Campi Bisenzio, ma l’intera area della Piana e il futuro del lavoro in Toscana. Adesso è il momento di fare sul serio, di dimostrare che le istituzioni possono lavorare insieme per il bene dei lavoratori, delle famiglie e del nostro tessuto produttivo. Questa è una chiamata all’azione, rivolta non solo agli amministratori locali, ma anche a tutte le forze sociali ed economiche del territorio”. “L’approvazione della legge regionale è solo il primo passo, – ha concluso il sindaco – ora spetta a noi trasformare le possibilità offerte dalla norma in risultati concreti. Campi Bisenzio è pronta: è tempo che anche gli altri attori facciano la loro parte. Il momento è adesso”.
Sulla vicenda si è espressa anche la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Silvia Noferi: “Mi preme sottolineare che la proposta di legge ha un impianto innovativo e consentirà la partecipazione ai consorzi di sviluppo industriale, non solo delle cooperative dei lavoratori, ma anche dei centri di ricerca e delle Università, perché la finalità è abbinare le loro conoscenze teoriche e tecnologiche, all’esperienza maturata dai lavoratori per ottenere una produzione ad alto valore aggiunto. Questa legge darà finalmente una speranza per un futuro migliore a tutti quei lavoratori che il lavoro lo hanno perso e/o a tutti quelli che lo stanno per perdere, perché sarà uno strumento in più a disposizione per promuovere progetti di riconversione industriale sui quei territori dove si verificano aree di crisi aziendale. Ringrazio tutti i colleghi del Partito Democratico che hanno resistito in aula fino a tarda notte nonostante il periodo prenatalizio e tutti i lavoratori accorsi a sostenerci fuori dal Palazzo, per ore al freddo, intonando canzoni, slogan con tamburi e petardi. Ieri è stata una bella pagina di politica, di una politica che ha ritrovato il senso vero della rappresentanza e direi anche di una giusta alleanza fra cittadini, lavoratori ed eletti”.
“Dopo le locazioni turistiche, la linea liberticida della Regione Toscana colpisce anche i consorzi industriali. Con la nuova disciplina promossa dai 5 Stelle e accolta dal Partito Democratico, non solo dà il via al campo largo, ma si va anche ad aprire all’ingerenza della Regione sui consorzi industriali toscani, con un rischio di politicizzazione importante”: questo il commento della capo gruppo della Lega in Consiglio regionale, Elena Meini. “Sia chiaro: non eravamo contrari a priori al provvedimento, – aggiunge – a patto che riguardasse solo ed esclusivamente le aree di crisi e limitasse il ruolo della Regione al monitoraggio e all’indirizzo, come peraltro stabilito dalla norma nazionale, e proprio in tal senso avevamo presentato sei emendamenti, tutti respinti. Con questa legge invece la Regione si prende il diritto di gestire tutti i distretti industriali, come dimostra anche la previsione di nomine di natura politica in seno agli stessi, in contrasto ai principi di sussidiarietà e di libera imprenditoria, con il rischio che prevalgano logiche politiche o comunque diverse da quelle strettamente imprenditoriali. Inaccettabile per noi anche la questione legata alla pubblica utilità dei territori legati ai distretti, sulla quale ci è stato negato un confronto tecnico, e che apre all’esproprio di terreni privati”.
“La nuova Legge sui consorzi industriali – conclude – ha il sapore di vecchi statalismi già condannati dalla storia ed è stata promossa, non ne è stato fatto mistero, dal Movimento 5 Stelle, tanto che politicamente può essere considerata come una sorta di prima prova di tenuta del famigerato campo largo del centrosinistra; non a caso, a differenza del passato, la presenza dei 5 Stelle in consiglio in questa maratona di bilancio è stata pressoché impalpabile. In tutto questo, inoltre, impossibile non notare la pesante assenza, e il mancato voto, del presidente proprio in occasione della legge sui consorzi. campo largo sì, ma Giani ne fa parte?”.