Ex Gkn, la Regione “chiede” un ammortizzatore sociale per il 2023. La Uil ipotizza di andare anche per vie legali

CAMPI BISENZIO – “Serve un ammortizzatore sociale che copra anche il 2023, cioè un periodo a garanzia della presentazione di un concreto piano industriale. La Regione prosegue il suo impegno in atto per lo scouting pubblico. È urgente corrispondere il salario a tutti i lavoratori che sono senza stipendio già da due mesi”: a dirlo […]

CAMPI BISENZIO – “Serve un ammortizzatore sociale che copra anche il 2023, cioè un periodo a garanzia della presentazione di un concreto piano industriale. La Regione prosegue il suo impegno in atto per lo scouting pubblico. È urgente corrispondere il salario a tutti i lavoratori che sono senza stipendio già da due mesi”: a dirlo è Valerio Fabiani, consigliere speciale lavoro e crisi industriali per la Regione Toscana a commento dell’incontro di oggi con il Ministero del alvoro sulla vertenza ex Gkn. 

Vertenza – e incontro – su cui, dopo USB e Fiom Cgil, è intervenuta anche la Uil: “Alla Qf, come noto impegnata nella reindustrializzazione del sito ex Gkn, poniamo due questioni preliminari a qualsiasi possibilità di accordo: chiarezza sulle prospettive industriali e garanzie sul reddito dei lavoratori”. Lo dichiarano Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore automotive, e Davide Materazzi, segretario della Uil Toscana con delega all’industria, dopo l’incontro di stamane presieduto dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali. “Ci è stato ufficializzato – aggiungono – che l’Inps ha respinto la domanda di CIGO di Qf per il 2022, prospettando tuttavia la possibilità di richiedere da parte della stessa azienda la CIGS. Come sindacato abbiamo valutato che non ci sono le condizioni per addivenire ad alcun accordo con QF in mancanza sia di prospettive industriali sia di garanzie sulla continuità del reddito dei lavoratori”. “Per quanto concerne le prospettive, si è fatto cenno – concludono Ficco e Materazzi – al possibile interessamento di una società pubblica o che collabora con il pubblico, ma si è rimasti assolutamente generici, così come generica è stata l’apertura di Qf ad accogliere nuovi soggetti nella compagine azionaria o nel sito. Sulla urgente questione del reddito dei lavoratori, invece, non ci è stato prospettato alcun ammortizzatore capace di andare oltre il 31 gennaio 2022 e dunque di dare copertura per il prossimo anno. Esortiamo Qf ad avanzare richiesta di cassa integrazione secondo quanto indicatogli dall’Inps, di pagare tutte le spettanze dei lavoratori arretrate e in corso di maturazione. Al Ministero delle imprese e del Made in Italy chiediamo di convocare al più presto un tavolo per verificare l’effettivo interessamento di nuovi soggetti. Ad azienda e istituzioni infine poniamo la questione di tutelare il reddito dei lavoratori nei prossimi mesi. In mancanza di copertura adiremo naturalmente le vie legali per pretendere il pagamento di ogni spettanza”.