Ex Gkn, le “voci” di Palazzo Vecchio. Fra ordini del giorno e richieste di intervento dello Stato

FIRENZE – Come era prevedibile, le reazioni dal consiglio comunale di Firenze dedicato alla vertenza della ex Gkn non si sono fatte attendere. “Come Movimento 5 Stelle abbiamo presentato un ordine del giorno con il quale abbiamo chiesto al sindaco Nardella e alla giunta di coinvolgere con urgenza tutti i soggetti istituzionali che hanno un […]

FIRENZE – Come era prevedibile, le reazioni dal consiglio comunale di Firenze dedicato alla vertenza della ex Gkn non si sono fatte attendere. “Come Movimento 5 Stelle abbiamo presentato un ordine del giorno con il quale abbiamo chiesto al sindaco Nardella e alla giunta di coinvolgere con urgenza tutti i soggetti istituzionali che hanno un ruolo in questa difficile partita: il Ministero del lavoro e delle politiche sociali per il pagamento della cassa integrazione agli operai, la Regione Toscana e il Ministero delle imprese e del made in Italy per ricercare ed elaborare piani industriali alternativi e sostenibili, in collaborazione con la proprietà, nonché investitori credibili per assicurare la ripresa delle attività produttive presso il polo ex Gkn”: queste le parole dei consiglieri De Blasi e Masi (Movimento 5 Stelle).

“E ancora, – hanno aggiunto – riteniamo indispensabile coinvolgere, ove utile, anche quei Ministeri che sono funzionali ai nuovi settori dell’impresa ex Gkn, quali quello dell’ambiente e della sicurezza energetica, per quanto riguarda eventuali ipotesi produttive utili a fini collettivi. Grande assente oggi la proprietà della ex Gkn: sarebbe stato utilissimo un confronto aperto con tutte le parti interessate perché l’obiettivo comune e condiviso anche dagli esponenti dei Ministeri presenti è salvaguardare il futuro dell’azienda e dei suoi lavoratori”.

“Tra poco è Natale e ci sono centinaia di famiglie che non hanno certezze. Alle parole devono seguire i fatti. Queste famiglie – spiega il capo gruppo del Gruppo misto Andrea Asciuti – vogliono delle risposte. Le soluzioni sono due: o ci mettiamo, tutti insieme e lavoriamo per richiamare gli imprenditori, soprattutto stranieri, che fino a ora non hanno portato nessun risultato in Italia oppure la soluzione più semplice è la nazionalizzazione. Questa è la risposta più immediata che può dare lo Stato. A chi mi replica che oggi mancano le leggi rispondo che le leggi si possono cambiare. Uno Stato forte, che vuole bene ai lavoratori, fa anche questo. Entra nel mercato. Poi si può vedere in futuro cosa fare. La risposta immediata è la nazionalizzazione. La politica non deve voltare le spalle agli operai della ex Gkn. Un Governo forte deve poter nazionalizzare”. 

“In questo consiglio comunale dedicato alla vertenza della ex Gkn mancavano alcuni attori fondamentali. Ha fatto molto piacere la presenza del Cardinale Giuseppe Betori e di don Giovanni Momigli che hanno dimostrato attenzione ai problemi della città. Mancava, soprattutto un attore fondamentale: un rappresentante di Confindustria. È questa associazione – spiega il capo gruppo di Forza Italia Mario Razzanelli – che poteva contribuire al dibattito in modo costruttivo. Non sono stati, inoltre, chiamati gli amministratori dell’attuale ex Gkn. Francesco Borgomeo non è stato invitato e lo considero un errore perché poteva contribuire positivamente a spiegare la situazione e rispondere e rispondere alle domande dei consiglieri. In un consiglio così importante sarebbe stata utile anche la presenza del sindaco Dario Nardella”.

I consiglieri della Lega con il capo gruppo Federico Bussolin, di Fratelli d’Italia con i consiglieri Alessandro Draghi e Jacopo Cellai, del Gruppo Centro con i consiglieri Ubaldo Bocci, Emanuele Cocollini e Antonio Montelatici e il capo gruppo di Forza Italia Mario Razzanelli hanno presentato un Ordine del giorno collegato al dibattito che si è svolto in aula sulla situazione della ex Gkn. I consiglieri auspicavano “il coinvolgimento di tutte le parti interessate alla presenza delle istituzioni nazionali e locali coinvolte ed esprimono contrarietà in ordine alla scelta di non invitare il proprietario dell’insediamento produttivo ex Gkn in consiglio comunale, una decisione – spiegano i consiglieri – che ha penalizzato la capacità di approfondire i fatti in questione oltre che negare a questi la possibilità di esprimere la propria voce sulla vicenda”.

“Apprezziamo la tempestività con cui il sindaco si è attivato nei confronti del ministro Urso sulla vertenza ex Gkn – dicono Nicola Armentano, capo gruppo Pd, e le vice capogruppo Alessandra Innocenti e Letizia Perini -e constatiamo con soddisfazione che il suo appello è stato ascoltato e recepito immediatamente. Il sindaco quindi ha dimostrato di aver dato continuità alle azioni intraprese la scorsa settimana e ai confronti avuti con i lavoratori, il ministro Urso ha dato riscontro in tempi rapidi. Bene quindi che l’esecutivo abbia colto l’urgenza di questa situazione. Sapevamo che come amministrazione nessuno si sarebbe tirato indietro nemmeno in questo frangente e così è accaduto. Sosteniamo con forza questa azione e continueremo a monitorare perché su questa vertenza resti alta l’attenzione”.

“Ritrovarsi da un giorno all’altro a sapere che un pagamento previsto non arriverà – hanno detto Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune – è un lusso che le classi lavoratrici spesso non si possono permettere. Perché spesso ci sono affitti, mutui, finanziamenti, impegni di spesa legati al nucleo familiare a cui fare fronte. Oggi in consiglio comunale sono intervenuti diversi mondi e livelli istituzionali. Insieme possono probabilmente favorire l’apertura delle linee di credito a chi deve fare fronte all’assenza di un piano industriale, all’assenza della cassa integrazione. Non è il massimo, ovviamente, infatti abbiamo chiesto con altri ordini del giorno soluzioni più puntuali, con un intervento diretto degli enti locali nel futuro dello stabilimento. Ma intanto, mentre noi parliamo, c’è chi ogni giorno ha delle scadenze da rispettare, su cui non possiamo strumentalizzare, per il rispetto che la politica e le istituzioni devono a loro stesse. Ringraziamo quindi chi ha votato a favore, sperando che a breve non ci sia più bisogno di linee di credito, perché ci saranno i salari”.