Ex Gkn, Merlotti (Pd) porta il caso in consiglio regionale: “Rilanciamo l’impegno della Regione, Qf cambi atteggiamento”

FIRENZE – “Attivarsi presso il Governo, e in particolare presso il Ministero delle imprese e del Made in Italy e il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, al fine di individuare un percorso certo di rilancio industriale dell’impianto Qf, ex Gkn, valutando tutte le azioni possibili in un’ottica di tutela dei livelli occupazionali; continuare […]

FIRENZE – “Attivarsi presso il Governo, e in particolare presso il Ministero delle imprese e del Made in Italy e il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, al fine di individuare un percorso certo di rilancio industriale dell’impianto Qf, ex Gkn, valutando tutte le azioni possibili in un’ottica di tutela dei livelli occupazionali; continuare l’azione di monitoraggio e di confronto in sede di “Unità di crisi lavoro regionale” in merito alla situazione in essere presso lo stabilimento di Campi Bisenzio, prevedendo ancora il massimo coinvolgimento dei diversi livelli istituzionali in virtù delle possibili ricadute sociali che il mancato rilancio del sito produttivo avrebbe sull’intero territorio di riferimento”: è quanto chiede alla giunta regionale il consigliere del Partito Democratico Fausto Merlotti, con una mozione urgente depositate in queste ore “In merito alle prospettive dello stabilimento Qf, ex Gkn, di Campi Bisenzio”.

“In questi giorni – spiega Merlotti – la proprietà continua a sollevare la problematica dell’agibilità del sito produttivo di Campi Bisenzio, oltre a perseverare nella decisione di prevedere le operazioni di rimozione di materiali presenti nello stabilimento, un atteggiamento che tende a spostare l’attenzione dal mancato rispetto da parte di Qf dell’accordo ratificato. Oltre a questo va aggiunto che Qf nelle scorse settimane ha disertato non solo il tavolo convocato dall’unità di crisi della Regione Toscana ma anche quello convocato presso il Mise in cui l’azienda non ha fornito alcun elemento di rilievo in merito alla possibile presentazione di un piano industriale e all’adozione di soluzioni condivise in grado di dare attuazione ai contenuti dell’accordo del gennaio 2022 sottoscritto da tutte le parti. Insomma i presupposti non sono buoni, per questo in questi giorni come in tutti i mesi passati sono stato al fianco di tutte le lavoratrici ed i lavoratori coinvolti nella vertenza a cui va la massima solidarietà per la situazione che stanno vivendo da oltre un anno”. Ora – conclude il consigliere Pd – c’è bisogno di riprendere un dialogo, che sia però chiaro e corretto da parte della proprietà nei confronti dei lavoratori, del territorio e delle istituzioni”.