Ex Gkn, Rsu: “Gli “esodi incentivati” sono solo un diversivo. Quali sono i veri obiettivi?”

CAMPI BISENZIO – I dubbi dei sindacati, la presa di posizione del presidente della Regione, Eugenio Giani, e la rabbia della Rsu. Questi gli elementi essenziali della giornata di ieri in  merito alla vicenda Qf ex Gkn. Una serie di reazioni, in toni diversi, alla decisione di Francesco Borgomeo, attuale proprietario dell’azienda di Campi, ora […]

CAMPI BISENZIO – I dubbi dei sindacati, la presa di posizione del presidente della Regione, Eugenio Giani, e la rabbia della Rsu. Questi gli elementi essenziali della giornata di ieri in  merito alla vicenda Qf ex Gkn. Una serie di reazioni, in toni diversi, alla decisione di Francesco Borgomeo, attuale proprietario dell’azienda di Campi, ora Qf spa in liquidazione, di voler provare a chiudere la sua parentesi imprenditoriale fiorentina. Un’ipotesi, quella annunciata da Borgomeo, che cambia radicalmente le carte in tavola, ovvero “la volontà di rinunciare alla procedura per i licenziamenti del personale – che nei piani aziendali sarebbe dovuta ripartire a metà aprile – e di avviare una iniziativa aziendale finalizzata a conseguire l’esodo incentivato del personale”. E se le perplessità dei sindacati, Fiom Cgil in primis, sono dettate soprattutto dalla volontà di studiare meglio le carte prima di esporsi, il presidente della Regione ha preso immediatamente la palla al balzo prendendo “l’iniziativa, come Regione, ma alla quale si stanno associando anche Comuni e Città metropolitana, di inviare una lettera che sia da input al Governo”. Più dura la Rsu Fiom ex Gkn: “La vera notizia è l’assenza di stipendi, di ammortizzatore e del piano previsto dalla legge. La Regione e le istituzioni locali difendano il territorio: consorzio regionale pubblico e ripresa industriale a servizio della transizione ecologica”.

Rsu Fiom che poi ha sintetizzato in quattro punti l’evolversi della vicenda: “Da due mesi senza stipendio”, ovvero dalla fine di dicembre quando il Tribunale del lavoro di Firenze ha bloccato i licenziamenti accogliendo parzialmente il ricorso della Fiom Cgil, che imputava alla proprietà Qf di Francesco Borgomeo di avere violato le norme di legge per aprire la procedura di licenziamento collettivo. E ancora: “L’azienda non ha richiesto nessun ammortizzatore sociale e non ha intenzione di farlo: è questo il secondo dato di fatto. L’assenza di reddito è la base materiale che da ormai un anno e mezzo determina dei ‘licenziamenti di fatto’, la distruzione dei posti di lavoro nella ex Gkn”. Licenziamenti di fatto che “non si sono mai fermati. Siamo di fronte a un diversivo, con cui ci si sottrae per l’ennesima volta a un piano di possibile reindustrializzazione. Si sottraggono, cioè, alla più semplice delle domande: cosa avete intenzione di fare con la fabbrica dopo che l’avrete svuotata di tutto, dipendenti e macchinari, trasformandola in uno scheletro vuoto e in un semplice bene immobiliare? Anche probabilmente per evitare di rispondere a questa domanda, l’azienda non presenta il piano previsto dalla legge 234 e questo è il terzo punto”. Infine il quarto, quello con cui la Rsu Fiom tira in ballo la Regione e il resto delle istituzioni: “Intervengano a difesa del territorio: consorzio regionale pubblico con cui creare le condizioni per una vera ripresa industriale e un polo produttivo a servizio della transizione ecologica”.

“Abbiamo atteso il piano, – conclude la Rsu – abbiamo lasciato fare a chiunque volesse provare a mediare, Regione Toscana in primis. Il risultato è davanti agli occhi di tutti. Lo abbiamo già scritto ieri: da anni qui non c’è nessuna trattativa o controparte reale. La logica di distruzione procede, cambiando volto”.