Ex Gkn, siglato accordo quadro per la continuità occupazionale. Ma i lavoratori chiedono che “sia messo ai voti”

CAMPI BISENZIO – Si è concluso il tavolo istituzionale presso il Ministero dello sviluppo economico, durante il quale si è firmata l’ipotesi di accordo quadro su chiarezza, tempi e garanzie del processo di reindustrializzazione. “L’accordo – dicono dal Collettivo di fabbrica – è vincolato all’approvazione del referendum dei lavoratori e all’assemblea permanente. Il perno dell’accordo […]

CAMPI BISENZIO – Si è concluso il tavolo istituzionale presso il Ministero dello sviluppo economico, durante il quale si è firmata l’ipotesi di accordo quadro su chiarezza, tempi e garanzie del processo di reindustrializzazione. “L’accordo – dicono dal Collettivo di fabbrica – è vincolato all’approvazione del referendum dei lavoratori e all’assemblea permanente. Il perno dell’accordo è la garanzia della continuità occupazionale e dei diritti dei lavoratori. L’accordo quadro andrà ulteriormente completato da accordi in sede aziendale”. All’incontro erano presenti Ministero dello sviluppo economico, Ministero del Lavoro, Invitalia, Regione Toscana, Città Metropolitana di Firenze, Comune di Campi Bisenzio, Comune di Firenze, organizzazione sindacale nazionali e territoriali, confederali e di categoria, la Rsu Gkn, direzione aziendale della QF Spa. Secondo Matteo Moretti e Dario Salvetti della Rsu, presenti al tavolo ministeriale, sarà necessario “entrare nei dettagli dell’accordo a partire da domani, prima di tutto con i lavoratori a cui dobbiamo la prima spiegazione e valutazione. Quello che possiamo dire, e questo per certo, che noi anche oggi, come ogni giorno da quel 9 luglio siamo ancora in piedi e continuiamo a insorgere”.

“Quello approvato oggi – dicono Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive, Daniele Calosi, segretario generale Fiom-Cgil Firenze, Prato e Pistoia, e Silvia Spera, Area politiche industriali per la Cgil nazionale – è un accordo che si è reso possibile dopo mesi di lotta e di resistenza dei lavoratori e dopo la vittoria al Tribunale dì Firenze del ricorso ex articolo 28 presentato dalla Fiom dì Firenze. È grazie alla cura con cui i lavoratori hanno custodito lo stabilimento, che oggi possiamo ripartire garantendo la continuità occupazionale. Certo, il cronoprogramma dovrà essere verificabile innanzitutto sulla tempistica, ci saranno momenti di verifica sia in sede nazionale presso il Ministero dello sviluppo wconomico, sia a livello territoriale e aziendale, con cadenza almeno mensile. Le parti hanno concordato la garanzia della continuità occupazionale e contrattuale per tutti i lavoratori sia durante il periodo “ponte” che dopo con la reindustrializzazione, comprendendo anche i lavoratori degli appalti. Saranno avviati percorsi di formazione che in una prima fase prevederanno un processo di mappatura delle competenze presenti in azienda al fine di evitare ulteriori perdite di professionalità”.

E ancora: “Durante il periodo “ponte” saranno utilizzati gli ammortizzatori sociali atti a governare al meglio le difficoltà congiunturali di questa fase con lo strumento della cassa integrazione ordinaria e con la cassa cosiddetta di “transizione”. La gestione dell’ammortizzatore sociale prevederà anche accordi successivi per l’anticipo della cassa e l’equa rotazione dei lavoratori, la maturazione integrale dei ratei e di indennità integrative. Le parti hanno anche stabilito che qualora al 30 agosto 2022, come previsto nel cronoprogramma, non dovesse concretizzarsi il progetto di riconversione industriale, sarà QF stessa a farsene carico anche con la partecipazione di equity di Invitalia e di altri investitori privati. Per la Fiom e la Cgil è fondamentale che i contenuti dell’ipotesi di accordo siano sottoposti a validazione democratica dei lavoratori con referendum. L’ipotesi di accordo sarà valida solo se l’esito del referendum sarà positivo; se negativo sarà da considerarsi nulla sotto ogni effetto. Sull’ipotesi di accordo chiediamo un ruolo di controllo e garanzia del Mise e di Invitalia e la costituzione di un comitato di proposta e sorveglianza”.

A esprimersi sull’incontro di oggi sono stati anche Tiziana Bocchi, segretaria confederale Uil, e Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm: “È stata raggiunta oggi con QF, la nuova denominazione sociale data da Borgomeo alla ex Gkn di Firenze, e con le Istituzioni interessate un’ipotesi di accordo propedeutica alla operazione di riconversione industriale, che sarà sottoposta al vaglio dei lavoratori”.

“L’accordo – spiegano Bocchi e Ficco – prevede una serie di garanzie sulle modalità dì realizzazione del progetto, che dovrà coinvolgere e tutelare tutti i 370 dipendenti più i colleghi degli appalti. Più in particolare si prevede che la vendita al futuro investitore avvenga con cessione di azienda e comunque con piena continuità delle condizioni normative e salariali dei lavoratori; si definisce un cronoprogramma, che dovrebbe portare rapidamente alla individuazione del soggetto incaricato della reindustrializzazione; si pattuisce che si ricorrerà alla cassa integrazione ordinaria e/o per transizione, garantendo con accordi specifici rotazione, anticipo del trattamento, maturazione dei ratei ed eventuali integrazioni al reddito; si prevede la necessità di percorsi formativi anche con il coinvolgimento della Regione Toscana; si sancisce la garanzia di QF alla continuità occupazionale dei lavoratori degli appalti, anche con possibili internalizzazioni”.

“Proprio in ragione del fatto che le reindustrializzazioni sono sempre percorsi irti di rischi e di incertezze – concludono Bocchi e Ficco – reputiamo utile un’intesa quadro che offra le maggiori garanzie possibili ai lavoratori e tracci un percorso che coinvolga non solo direzione aziendale e sindacato, ma anche Governo e Regione Toscana. I prossimi passi, se i lavoratori approveranno l’accordo, dovrebbero consistere nella concessione degli ammortizzatori sociali necessari e poi nella presentazione dei soggetti interessati alla reindustrializzazione, confidiamo già a febbraio”.