Falchi: “Inceneritore, oggi abbiamo sprecato una grande opportunità…”

SESTO FIORENTINO – “Con il voto favorevole alla convenzione per l’inceneritore, i sindaci dell’Ato Toscana Centro hanno perso, oggi, un’occasione per restituire centralità alla politica, intesa come rappresentanza delle persone e dei territori. Per questo non vedo nel voto di oggi un atto di responsabilità, come afferma la presidente Bettini“. Così il sindaco di Sesto […]

SESTO FIORENTINO – “Con il voto favorevole alla convenzione per l’inceneritore, i sindaci dell’Ato Toscana Centro hanno perso, oggi, un’occasione per restituire centralità alla politica, intesa come rappresentanza delle persone e dei territori. Per questo non vedo nel voto di oggi un atto di responsabilità, come afferma la presidente Bettini“. Così il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, commenta le parole di Alessia Bettini, presidente dell’Ato Toscana Centro. “Al contrario – aggiunge Falchi – la politica ha rinunciato al proprio ruolo demandando alla magistratura le decisioni di merito: a cinque giorni dall’udienza del Tar, mentre permangono evidenti carenze autorizzatorie, sarebbe stato ben più ragionevole rinviare questa decisione, invece di assecondare la retorica “dell’è tutto già deciso”…”. Il primo cittadino di Sesto spiega di non aver condiviso “né il merito né il metodo” con cui è stata sottoposta la convenzione all’assemblea. “Abbiamo chiesto un rinvio, sbattendo contro il muro di chi ha deciso di non ascoltare i cittadini e di insistere con una scelta superata dai fatti e dalle necessità del nostro territorio; abbiamo quindi votato contro, unici a farlo insieme a Campi Bisenzio e Vaglia”. Critico anche sulle previsioni di “aumentare le tonnellate bruciate”, Falchi sottolinea che, “a differenza di quanto affermato da Bettini, l’iter autorizzatorio non è perfezionato e, anzi ha presentato carenze cui ancora Q.Thermo non ha posto rimedio”. “Oggi avevamo l’opportunità di restituire credibilità al ruolo delle istituzioni e di ribadire il ruolo di guida dei sindaci verso scelte lungimiranti e utili per la collettività – conclude – tra la volontà politica e l’inerzia in attesa di una decisione giudiziaria si è preferita questa seconda opzione. Peccato: abbiamo sprecato una grande opportunità per cominciare a fare le cose per bene”.