Fase 2, Garante Toscana: “Governo non può continuare a restare in silenzio, serve un piano per infanzia e adolescenza”

FIRENZE – “Misure chiare, certe nell’applicazione e nell’interpretazione su tutto il territorio nazionale, dedicate a famiglie, genitori, bambine e bambini, ragazze e ragazzi non ci sono state nel pieno dell’emergenza sanitaria e continuano a mancare oggi. Anche il tema, urgente, del ricongiungimento familiare con particolare riferimento a quello tra genitori e figli lontani al momento del […]

FIRENZE – “Misure chiare, certe nell’applicazione e nell’interpretazione su tutto il territorio nazionale, dedicate a famiglie, genitori, bambine e bambini, ragazze e ragazzi non ci sono state nel pieno dell’emergenza sanitaria e continuano a mancare oggi. Anche il tema, urgente, del ricongiungimento familiare con particolare riferimento a quello tra genitori e figli lontani al momento del blocco sul quale ho chiesto, già nelle scorse settimane, un’attenzione istituzionale scrivendo direttamente al presidente del Consiglio dei Ministri, resta nebuloso. Il Governo non può continuare a rimanere silente in merito alla stringente necessità di adottare un Piano su Infanzia e Adolescenza, necessario anche per recuperare il senso di garanzia di quei diritti e libertà fondamentali messi in questo momento a dura prova”. Al coro di voci che si sta levando per chiedere “maggiore attenzione a figli e famiglie” si unisce la Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Toscana, Camilla Bianchi. “Le richieste di genitori che da lunedì torneranno al lavorare e non sanno dove poter lasciare i propri figli è un tema che non può essere ignorato. Servono linee programmatiche di azione omogenee su tutto il territorio, di concerto con le istituzioni regionali e locali per evitare confusione, disomogeneità e disorganizzazione”.

“Mi auguro che l’impegno preso oggi, a conclusione del confronto con i diversi Ministri, ad elaborare linee guida e protocolli che possano permettere sperimentazioni, misure e servizi alternativi sui territori, sia quel passo avanti che in molti chiedono” continua Bianchi riferendosi al tavolo concluso da poco e in cui erano presenti i ministri per la famiglia, istruzione, lavoro e sport, rispettivamente Elena Bonetti, Lucia Azzolina, Nunzia Catalfo, Vincenzo Spadafora, i rappresentanti degli enti locali, Cristina Grieco, coordinatrice della commissione scuola e lavoro della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna Elly Schlein.

“In un momento in cui le forti restrizioni imposte hanno toccato tutti profondamente, in misura maggiore i nostri figli, il nuovo Decreto ministeriale rischia di alimentare incertezze, contrapposizioni e disuguaglianze. Disposizioni che in parte continuano ad essere poco chiare e puntuali”, così il tema dei ‘congiunti’ come rappresentato nel nuovo Dpcm. “Peraltro il ricongiungimento genitori/figli, che ho sollevato all’attenzione per un chiarimento istituzionale, meritava una risposta immediata”.

Bianchi tocca anche il grande tema della didattica: “La scuola in presenza è insostituibile, lo dicono anche bambine e bambini, ragazze e ragazzi”. La Garante sta infatti intervistando, nell’ambito del progetto ‘Il Coronavirus con gli occhi dei bambini’, bambine e bambini, ragazze e ragazzi di tutta la Toscana per raccogliere “il loro sentire”. “Come vivono e interpretano questa difficile situazione di paura del contagio e della malattia, di privazione della libertà personale, di forte limitazione del confronto sociale, è necessario per ricucire il futuro”. E nelle videointerviste in corso, tra i tanti temi toccati, quasi a sorpresa emerge la “mancanza della scuola, in alcuni casi anche dei professori”. “Molti hanno ammesso che non se lo sarebbero mai aspettato e in più di un’occasione rivelare ‘mi manca la scuola’ è stato liberatorio. Ammettere che hanno voglia di tornare sui banchi, di recuperare il contatto fisico dimostra che le amicizie trovano grandi fondamenta nel percorso scolastico. La scuola non è solo luogo di apprendimento ma anche di crescita attraverso la relazione sociale con gli altri, in tal senso la didattica online non potrà mai sostituirla”.