Federico e quella patente che non gli viene rinnovata: storie strane di un paese “strano”

SESTO FIORENTINO – Quando si dice le “discrasie italiche”, che siano legate alla disorganizzazione (come da vocabolario…) o ad altri aspetti di questo “strano” paese. Ne è un esempio la storia di Federico, 19 anni, sestese, che, insieme alla sua famiglia, nella sua vita è già stato messo a dura prova più volte. Federico, infatti, […]

SESTO FIORENTINO – Quando si dice le “discrasie italiche”, che siano legate alla disorganizzazione (come da vocabolario…) o ad altri aspetti di questo “strano” paese. Ne è un esempio la storia di Federico, 19 anni, sestese, che, insieme alla sua famiglia, nella sua vita è già stato messo a dura prova più volte. Federico, infatti, è figlio di Ida Buonavoglia, presidente dell’associazione Amicodivalerio onlus, con sede a Sesto in via Garibaldi.

E’ qui che l’abbiamo incontrata, in quella che è la “casa” dell’associazione che porta il nome appunto di Valerio, morto giovanissimo nell’ottobre del 2010. Associazione che fa parte di quelle preziose realtà che collaborano con l’ospedale Meyer e che tanto ha fatto in questi anni al fianco di bambini – e delle loro famiglie – che devono combattere una grande battaglia, quella per la vita, perché affetti da patologie oncologiche cerebrali.

Ma l’associazione, in questo caso, non ha niente a che vedere con la storia che vi raccontiamo. Anzi, Ida vuole tenere le due cose ben separate fra di loro. Tutto è nato da un appello che questa donna combattiva ha lanciato su Facebook e da una comune amica, Serena, sestese anche lei, che ci ha messi in contatto. “Mio figlio Federico – racconta – aveva il rinnovo della patente con visita presso la commissione medica a San Salvi con esame della vista perfetto ed esame del campo visivo nei limiti, ma in ogni caso nella normalità. Possiede una patente speciale A1 per sordità ma nessun problema di vista e, soprattutto, nessuna patologia correlata”.

Anzi, dalla visita oculistica effettuata in precedenza, risultavano 10/10 a entrambi gli occhi mentre dal certificato rilasciato dalla commissione è “incredibilmente” sceso a 5/10 e 6/10. Ma le stranezze non finiscono qui perché, sempre in base alla prima visita oculistica, il campo visivo risultava normale mentre la commissione lo ha ritenuto “temporaneamente non idoneo per deficit al campo visivo”. E, infine, la “ciliegina”, sempre secondo la commissione, non ci sarebbe obbligo di apparecchio acustico.

Fatto sta che Federico è risultato non idoneo alla visita e non può usare il motorino per andare nei luoghi che frequenta abitualmente, il centro di Sesto e la palestra. Ma non solo, perché, diplomato come geometra, tutto questo rappresenta un impedimento anche nella ricerca di un lavoro. Alla famiglia è stato “consigliato” di fare ricorso ma, dire che sono amareggiati, è dire poco. “Nessuna legge – scrive la mamma su Facebook – vieta ai ragazzi sordi che, grazie una protesi recuperano, di guidare ed essere autonomi. Non c’è nessuna particolare restrizione, se non quella di fare delle revisioni ogni due anni, come se un deficit così, ormai consolidato, possa peggiorare…”.

Della questione si è interessato anche il neo consigliere regionale Iacopo Melio, perché quella che abbiamo di fronte è sì una storia piena di stranezze ma anche il frutto del desiderio – legittimo – di una famiglia di difendere i diritti del proprio figlio. “Rifarà la visita – dice Ida – anche per avere un confronto con quelle precedenti. Ripeto, non voglio sfruttare la situazione per dare visibilità all’associazione ma è giusto che le cose si sappiano perché potrebbe succedere a chiunque”. Ribadendo infine un concetto fondamentale: “Non deve essere una “battaglia” personale ma per sensibilizzare l’opinione pubblica”. E noi siamo con Federico.

(Immagine di archivio)