Fermato un bracconiere mentre tenta di abbattere i cinghiali

CALENZANO – Un cacciatore si stava preparando a pasturare i cinghiali per abbatterli quando sono intervenuti i Carabinieri della Stazione forestale di Ceppeto che lo hanno denunciato e sanzionato. L’intervento dei carabinieri è avvenuto sulla base di circostanziate segnalazioni, circa presunte attività di bracconaggio nei confronti di fauna selvatica in località “Leccio”, nel corso di […]

CALENZANO – Un cacciatore si stava preparando a pasturare i cinghiali per abbatterli quando sono intervenuti i Carabinieri della Stazione forestale di Ceppeto che lo hanno denunciato e sanzionato.

L’intervento dei carabinieri è avvenuto sulla base di circostanziate segnalazioni, circa presunte attività di bracconaggio nei confronti di fauna selvatica in località “Leccio”, nel corso di servizi mirati e sopralluoghi. Le segnalazione supportate da foto, avevano come oggetto la pasturazione/foraggiamento finalizzato ad attrarre fauna selvatica, in particolare cinghiali con conseguenti spari nelle ore notturne in prossimità delle abitazioni.
In occasione di un servizio di appostamento dei Carabinieri forestali, in tarda serata, hanno visto sopraggiungere sul posto una vettura che entrava in una oliveta. I militari hanno identificato la persona che, all’interno dell’auto, stava imbracciando una carabina, a una decina di metri da un punto di foraggiamento. I carabinieri hanno intimato all’uomo di scaricare l’arma e hanno chiesto il motivo della sua presenza sul posto. L’uomo, all’inizio ha detto di svolgere la caccia di selezione alla specie daino (per cui risultava autorizzato), ma non riusciva a spiegare la presenza della pasturazione/foraggiamento presente, non consentita e non necessaria per la caccia al daino. A quel punto l’uomo ha ammesso che la caccia al daino fosse solo una copertura per poter tranquillamente e “regolarmente” portare un’arma al seguito, con l’obiettivo reale di abbattere i cinghiali

L’uomo, noto ai forestali, perché per abitudine ricorreva al tipo di pasturazione/foraggiamento rilevato cioè mais e pane secco, di cui il cinghiale è particolarmente ghiotto. Anche l’orario di arrivo sul posto coincideva con quello più indicato per la caccia al cinghiale, animali per lo più notturni, che iniziano a muoversi ed uscire dalle “riposte” all’imbrunire, mentre la caccia al daino è di norma svolta prima del tramonto.
L’attività di foraggiamento è vietata ad esclusione dei casi previsti dalla norma quali gli interventi di controllo coordinati dalla Polizia Provinciale, con finalità di limitare i danni da fauna selvatica sul territorio.
L’imprenditore sessantenne è stato dunque denunciato per esercizio della caccia con mezzi vietati, cioè tramite pasturazione. Gli sono state contestate anche le violazioni amministrative per esercizio di caccia sparando da veicolo a motore e in prossimità di via di comunicazione, per un importo di più di 300 euro.