FI: “Niente giornali di centro-destra nelle biblioteche? Decida il difensore civico”

CALENZANO/CAMPI BISENZIO – Sono  passati circa dieci giorni da quando “Forza Italia – si legge in una nota – ha comunicato di non essere più disposta a tollerare il modo assolutamente partigiano con il quale veniva amministrato il Comune di Campi e Calenzano e ha richiesto che fosse garantito il pluralismo informativo nelle rispettive biblioteche […]

CALENZANO/CAMPI BISENZIO – Sono  passati circa dieci giorni da quando “Forza Italia – si legge in una nota – ha comunicato di non essere più disposta a tollerare il modo assolutamente partigiano con il quale veniva amministrato il Comune di Campi e Calenzano e ha richiesto che fosse garantito il pluralismo informativo nelle rispettive biblioteche comunali”.

Il dibattito si è successivamente spostato in consiglio comunale e “le risposte fornite dalle due amministrazioni, rispondendo a due interrogazioni, ci hanno lasciato davvero esterrefatti, – spiegano Daniele Baratti, capo gruppo di Forza Italia Calenzano e Paolo Gandola, capo gruppo di Forza Italia a Campi Bisenzio – eravamo certi che una volta rilevata l’anomalia dovuta all’assenza dei quotidiani di tiratura nazionale di area di centrodestra, come “Il Giornale” e “Libero” nella sala consultazioni dei quotidiani e periodici, le rispettive amministrazione sarebbero corse ai ripari e invece, addirittura, continuando gravemente a confondere le biblioteche come se fossero case del popolo, hanno affermato che l’esclusione dei due quotidiani è del tutto legittima”.

“Secondo l’assessore Padovani – dichiara Baratti – tutto ciò risponde a una specifica “scelta politica”, frase a effetto ma grave per il suo significato intrinseco, evidenziando ancora una volta che la maggioranza non è aperta ad alcuna iniziativa volta a guardare oltre il proprio colore”. “Secondo l’assessore alla cultura Monica Roso – dichiara Paolo Gandola – nessun cittadino si è mai lamentato o ha mai richiesto di poter consultare i giornali di centro-destra che per questo sono esclusi dalla consultazione”.

“Noi –  concludono Baratti e Gandola – non siamo rimasti inermi e ci siamo immediatamente rivolti al Difensore civico della Regione Toscana al quale abbiamo denunciato con forza la concezione padronale e arrogante alla base della decisione delle due amministrazioni di mettere all’indice i due quotidiani di centrodestra, per mere ragioni di diversa appartenenza  politica di chi oggi amministra i nostri enti”.