Fiepet Confesercenti: “Green Pass, serve chiarezza sulle regole”

FIRENZE – “Non si può continuare a scaricare responsabilità eccessive e generalizzate sulle imprese del settore della ristorazione. La circolare emessa ieri sera dal Ministero degli Interni non chiarisce i perimetri e le procedure da seguire, lasciando inalterata la responsabilità a carico dei gestori. Tutto questo mentre nel paese si discute sull’utilizzo del green pass, […]

FIRENZE – “Non si può continuare a scaricare responsabilità eccessive e generalizzate sulle imprese del settore della ristorazione. La circolare emessa ieri sera dal Ministero degli Interni non chiarisce i perimetri e le procedure da seguire, lasciando inalterata la responsabilità a carico dei gestori. Tutto questo mentre nel paese si discute sull’utilizzo del green pass, ma con una sua applicazione graduale, come per i trasporti, oppure scegliendo soluzioni di buon senso, come avvenuto per la ristorazione nelle strutture ricettive o per le sagre e fiere. Purtroppo la gradualità e la condivisione delle procedure per il nostro settore sembra che non sia valida”: a parlare così è Franco Brogi, presidente Fiepet Confesercenti Firenze.

“In queste ultime 48 ore sul Green Pass, che è bene ricordare è già attivo dal 6 agosto per la ristorazione, si sono susseguiti vari pareri e dichiarazioni, anche difformi, creando ulteriore confusione e soprattutto incertezza. Ma ogni errore nell’applicazione ha conseguenze salate, con sanzioni onerose che arrivano fino alla chiusura del locale. La nostra associazione ha sempre improntato il confronto sulla collaborazione, siamo convinti che tutti devono fare la propria parte per mettere in atto quelle soluzioni necessarie per la gestione sanitaria e un ritorno alla normalità. Chiediamo però di condividere le procedure, che queste siano praticabili e che garantiscano i titolari dei pubblici esercizi da responsabilità non proprie, ma inerenti a comportamenti non corretti da parte degli avventori”.

“Non a caso fin dall’inizio – conclude Brogi – abbiamo sottolineato come nella fase di emergenza sanitaria, tutte le misure messe in atto sono e saranno collegate al senso di responsabilità di ognuno di noi, ai comportamenti che tutti noi, come cittadini, dobbiamo seguire. E in questa logica, chiediamo che la responsabilità resti in capo al cliente. Non può essere a carico anche del gestore del locale un abuso commesso dall’avventore. Le imprese del settore possono essere chiamate in causa solo per le proprie responsabilità nell’applicazione dei protocolli sanitari. Su questo siamo pronti a continuare a dare il contributo ma è necessario modificare subito la normativa”.