Fiepet Confesercenti: “Si doveva osare di più e anticipare la possibilità di consumazione all’interno”

FIRENZE – “Con il nuovo cronoprogramma in tanti, forse troppi, dovranno ancora attendere”. Non le manda certo s dire dietro Fiepet Confesercenti sulle ultime decisioni del Governo. “Anche questa volta – si legge in una nota – il cambio di passo auspicato è solo parziale. Alcune date previste dal calendario stabilito dal Governo potevano essere […]

FIRENZE – “Con il nuovo cronoprogramma in tanti, forse troppi, dovranno ancora attendere”. Non le manda certo s dire dietro Fiepet Confesercenti sulle ultime decisioni del Governo. “Anche questa volta – si legge in una nota – il cambio di passo auspicato è solo parziale. Alcune date previste dal calendario stabilito dal Governo potevano essere anticipate, in particolare quelle relative al coprifuoco, alla possibilità di consumazione all’interno delle attività e la data della ripresa dei matrimoni; e quindi di tutte le imprese legate al settore catering e banqueting. Completamente dimenticato, inoltre, il settore delle discoteche e degli altri locali dell’intrattenimento che sono ormai allo stremo. Per questo come Fiepet Nazionale abbiamo già inviato una lettera al Comitato Tecnico Scientifico del Ministero della Salute dove chiediamo un incontro urgente, per poter approfondire le linee di indirizzo che si intendono adottare per questo settore, perché è doveroso  dare una prospettiva di ripartenza stabile e in sicurezza anche a queste imprese”.

“Nel nuovo Decreto rileviamo aspetti positivi determinati dagli allentamenti delle restrizioni; ma si doveva osare di più visto il miglioramento della curva dei contagi, dei dati sui ricoveri e l’accelerazione della campagna vaccinale, – afferma Franco Brogi, presidente Fiepet Confesercenti Firenze – lo slittamento da subito del coprifuoco alle 24 avrebbe dato un forte beneficio alla attività di pubblico esercizio insieme alla contestuale ripresa delle attività al chiuso. Tutto questo nel rispetto del distanziamento previsto dagli attuali protocolli; in questo modo si sarebbe eliminato la disparità nei confronti di coloro che non hanno spazi all’esterno e soprattutto si avrebbe avuto la possibilità di programmazione”.

“Fuori di ogni logica è poi non avere eliminato il divieto del consumo al banco, che non solo ha alcuna base scientifica ma sta fortemente penalizzando il modello di ‘bar italiano’, – continua Brogi – come Fiepet continueremo a farci promotori di iniziative e istanze che indirizzi chi governa a individuare le soluzioni migliori, senza creare quelle tensioni che sono pericolose per un Paese fortemente stremato da una crisi economica e sanitaria straordinaria. Auspichiamo, inoltre, una campagna di informazione che presenti il nostro settore come sicuro, allontanando in maniera definitiva quella percezione di “rischio” creata in questo anno nei confronti dei pubblici esercizi. Come più volte dichiarato, con i protocolli adottati, i nostri locali sono sicuri e rappresentano un rischio ‘calcolato’ sicuramente minore rispetto ad altri luoghi come ad esempio i mezzi di trasporto pubblico. Anzi sono una risposta positiva alla richiesta di socializzazione dopo questo lungo periodo di limitazioni, perché disintincentivano gli assembramenti non regolati. Auspichiamo una nuova fase nella gestione dell’emergenza per completare il rilancio del settore che passa attraverso un decreto sostegni bis adeguato alle necessità delle imprese”.