Focognano, l’Oasi “si fa in tre” con i nuovi 60 ettari di specchi palustri

CAMPI BISENZIO – Inaugurati questa mattina i nuovi 60 ettari di specchi palustri dell’Oasi di Focognano. “Viene così triplicata – ha detto il sindaco Emiliano Fossi – l’area totale di questo che non è solo un pezzo importante della rete di messa in sicurezza del tessuto idrogeologico del nostro territorio ma anche uno straordinario esempio […]

CAMPI BISENZIO – Inaugurati questa mattina i nuovi 60 ettari di specchi palustri dell’Oasi di Focognano. “Viene così triplicata – ha detto il sindaco Emiliano Fossi – l’area totale di questo che non è solo un pezzo importante della rete di messa in sicurezza del tessuto idrogeologico del nostro territorio ma anche uno straordinario esempio riuscito di recupero della conformazione palustre di come era la piana originariamente. Un lavoro di venti anni che oggi conosce un decisivo salto di qualità. Grazie a tutti coloro che hanno lavorato per questo, in modo particolare al Wwf, con l’anima di tutto Carlo Scoccianti, e al Consorzio di bonifica e al suo presidente Marco Bottino“.

Il progetto, unico nel suo genere in Italia, ha preso origine dalla necessità di creare vaste aree di compensazione idraulica per la sicurezza del territorio. “E’ così che, attraverso un’attenta opera di pianificazione dell’intera area centrale della pianura, – si legge in una nota – è stato possibile concentrare presso Focognano un’ampia parte dei volumi necessari per la tutela dal rischio idraulico e, contemporaneamente, portare a compimento un’azione esemplare di rinaturalizzazione di tutta la zona, creando di nuovo gli ambienti palustri tipici dell’antica pianura”.

Grazie alla realizzazione di questo nuovo progetto, i cui lavori sono stati finanziati e curati dal punto di vista tecnico-operativo dal Comune di Campi Bisenzio e dal Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno, la proprietà comunale ha raggiunto quasi 100 ettari, estendendosi su un’area che precedentemente era dominata da un paesaggio agricolo intensivo uniforme, all’interno del quale spuntavano tristemente qua e là strutture abusive quali recinzioni, baracche, aree di stoccaggio di materiali edili e altro ancora.

La progettazione degli aspetti naturalistici, invece, é stata curata dal Wwf, che ha plasmato in ogni dettaglio i numerosi nuovi habitat sia di tipo acquatico che terrestre, scegliendo per ciascuno di essi determinate specie faunistiche e floristiche di riferimento. “Sono passati 20 anni – conclude il comunicato – dall’inaugurazione nel 1998 di quella prima parte dell’Oasi che oggi chiamiamo ‘nucleo storico’ di Focognano: è bello poter affermare oggi che la società civile non si sia fermata allora ma abbia saputo continuare negli anni credendo sempre di più in questo grande progetto che ha permesso di fare di una così ampia parte della pianura un patrimonio pubblico di rara bellezza e serenità”.