Forza Italia “Anche a Campi partirà il progetto Abitare solidale”

CAMPI BISENZIO – Anche a Campi si svilupperà il progetto di coabitazione “Abitare solidale” proposto dal gruppo consiliare di Forza Italia e approvato nell’ultimo Consiglio. La settima proposta avanzata da Forza Itlia è stata approvata all’unanimità con soddisfazione dei tre consiglieri del gruppo promotore. “Il progetto – spiega il capogruppo di Forza Italia Paolo Gandola – nato per trasformare il problema abitativo in nuove opportunità per una comunità più coesa e veramente solidale, prevede così come infatti già avviene nei Comuni di Bagno a Ripoli e Scandicci, che gli anziani possano ospitare nelle proprie case persone singole, studenti o ragazze madri in cambio di aiuti domestici o della semplice compagnia. Detto progetto che speriamo possa presto svilupparsi anche a Campi, è stato, altresì, avviato recentemente  anche nel Comune di Signa, promosso dall’ssessore alle politiche per la casa in collaborazione con la Pubblica Assistenza di Signa, Caritas e Auser di Signa, Misericordia di San Mauro, Artemisia e la sezione Le Signa di Unicoop Firenze”. E’ un modo, spiega Gandola, “di ottimizzare il patrimonio abitativo esistente attraverso un intervento sociale in grado di dare risposte concrete, anche se temporanee, al bisogno di un alloggio dignitoso mediante lo sviluppo di un   ‘patto abitativo’, ovvero un accordo solidale di reciproco  sostegno con diritti e doveri dei coabitanti che prevede un alloggio gratuito in cambio di aiuto”.
I consiglieri di Forza Italia, Paolo Gandola, Chiara Martinuzzi e Roberto Valerio si dicono soddisfatti. “Auspichiamo – aggiungono – davvero si passi dalle parole ai fatti e che anche nel Comune di Campi Bisenzio si attivi il progetto Abitare solidale che attualmente nella provincia di Firenze ha offerto una soluzione abitativa a 185 persone, divenendo un’utile risposta al sempre più sentito problema abitativo di famiglie e singoli a temporaneo rischio di povertà o marginalità, a  giovani, studenti, lavoratori alla ricerca di soluzioni abitative economicamente sostenibili per un  progetto di vita autonomo e dignitoso o, infine, a donne vittime di episodi di violenza domestica che spesso non denunciano tali molestie, perché frenate dall’incertezza del futuro abitativo”.