Forza Italia, Isola Nord, da parco a “terra di nessuno”

SESTO FIORENTINO – Strada impraticabile e un parco progettato sulla carta mai decollato e diventato un’area incolta e abbandonata: i residenti della zona di Isola a Monte Morello chiedono, insieme a Forza Italia, che sia rispettato l’accordo procedimentale tra Tav, Fiat e Comune di Sesto Fiorentino siglato il 28 luglio 2008. “Quell’accordo – spiega Maria […]

SESTO FIORENTINO – Strada impraticabile e un parco progettato sulla carta mai decollato e diventato un’area incolta e abbandonata: i residenti della zona di Isola a Monte Morello chiedono, insieme a Forza Italia, che sia rispettato l’accordo procedimentale tra Tav, Fiat e Comune di Sesto Fiorentino siglato il 28 luglio 2008. “Quell’accordo – spiega Maria Tauriello capo gruppo di Forza Italia, che sull’argomento presenterà in consiglio un’interrogazione – prevedeva una serie di interventi di attenuazione dell’impatto socio-ambientale e in particolare l’attuazione di recupero paesaggistico ambientale consistente in sistemazione a verde pubblico attrezzato dell’ex cava Ginori con l’utilizzo delle terre di scavo delle gallerie. Ecco ora quello che vediamo è che queste terre di scavo, di cui non conosciamo cosa contengono, sono all’interno di quello che doveva essere il parco di Isola Nord”.

Stamani Maria Tauriello insieme al coordinatore di Forza Italia Marco Allegrozzi e ad alcuni residenti, hanno effettuato un sopralluogo nell’area di Isola Nord, in una zona dove abitano poco meno di dieci famiglie.

Quelli che dovevano diventare parchi, sono due aree che si trovano nelle vecchie cave di Isola poco sopra dell’Ulivo Rosso: Isola Sud è lo spazio verde attrezzato, mentre Isola Nord, sopra Isola Sud, oggi è un’area delimitata da un cancello rugginoso, completamente abbandonata.

Dove un tempo dovevano esserci qualche gazebo e tavolini con panchine, oggi ci sono bottiglie di birra o di vino vuote, scarti di ogni genere, erba incolta e in certi punti alta, avanzi di gazebo mezzi bruciati, un piccolo cratere dove c’è della cenere come se qualcuno avesse acceso un fuoco, due tavolini con le sedute.

“Eravamo contenti che fosse realizzato un parco pubblico – dicono alcuni residenti – dove potessero fermarsi famiglie per trascorrere qualche pomeriggio nel verde, invece siamo tornati ad un situazione simile a quella precedente l’avvio del progetto di recupero e ora temiamo possa essere di nuovo terra di nessuno”.

Le strutture che rendevano attrezzata l’area oggi non sono più presenti. Di loro solo tracce, qualche parte di gazebo intuibile dalla presenza di sostegni in legno, così come intuibile è un percorso per mountain bike.

“Ci chiediamo – dice Tauriello – che fine hanno fatto le installazioni in legno tuttora visibili nelle immagini satellitari del sito nord ma di cui non esiste più traccia di loro”.

Area incolta, montagnole di terra di riporto e scarti sparsi un po’ dovunque. “Ci preoccupa non sapere che tipo di terra da riporto ci sia qui – dice Tauriello – nella sito Nord sono stati stoccati 520.000 metri cubi di smarino, detriti provenienti dai lavori di scavo delle gallerie, provenienti dalla realizzazione di un cunicolo di collegamento e dalla realizzazione della galleria principale della linea ferroviaria. Vorremmo sapere dal sindaco e dalla giunta se il progetto di recupero e valorizzazione ambientale è stato portato a termine nelle forme e nei modi previsti, se sono stati rispettati i vincoli territoriali ed aree attrezzate con riferimento al piano paesaggistico, alle zone di interesse archeologico, all’assetto idrogeologico e se sono state condotte indagini sulla presenza di sostanze inquinanti”.

C’è poi il problema della strada, mai stata del tutto asfaltata: “Nell’interrogazione – dice Tauriello – chiediamo di conoscere anche quali sono i miglioramenti per la viabilità stradale anche per garantire la normale transitabilità da parte coloro che devono raggiungere questa zona”.