Fra paura ed eccessi: il virus “dimezza” feste di compleanno e ultimo di Carnevale

CAMPI BISENZIO – O lo abbiamo visto con i nostri occhi o ce lo hanno raccontato persone di cui abbiamo la massima fiducia. Fatto sta che, restando fermo e immutato il rispetto per chi sta combattendo la sfida contro il Coronavirus dal punto di vista medico e istituzionale, vogliamo raccontarvi alcune delle cose più “strane” […]

CAMPI BISENZIO – O lo abbiamo visto con i nostri occhi o ce lo hanno raccontato persone di cui abbiamo la massima fiducia. Fatto sta che, restando fermo e immutato il rispetto per chi sta combattendo la sfida contro il Coronavirus dal punto di vista medico e istituzionale, vogliamo raccontarvi alcune delle cose più “strane” successe in questi giorni. Giorni di preoccupazione – giustificata – ma anche, se vogliamo, di delirio. Collettivo. Nessuno, sia chiaro, intende minimizzare quanto sta accadendo. Vogliamo solo provare a riportare l’asticella a un livello accettabile. Per poter saltare l’ostacolo senza sbagliare e, soprattutto, senza rischiare di farsi male. Andando con ordine, cronologico, siamo passati dall’incetta di Amuchina da parte di un gruppo di cinesi, in un supermercato al confine tra Firenze e la Piana, agli scaffali della pasta e dell’acqua letteralmente presi d’assalto in più punti vendita della Piana. Sempre da italiani. Il passo successivo sono state le circa duemila mascherine “andate in fumo” in poche ore in alcune farmacie. Anche in questo caso acquistate tutte da italiani che però, forse, le hanno prese per tenere in casa come scorta visto che in giro, in quella zona, di mascherine protettive non se ne vedono. Anzi. Periodo difficile anche per l’ultimo giorno di Carnevale e feste di compleanno. Con defezioni in massa, nel primo caso in ambito scolastico (si trattava di un’iniziativa all’aria aperta…), nel secondo perché alcuni genitori hanno ritenuto pericoloso far condividere ai propri figli alcune ore in allegria prima di spegnere le candeline sulla torta. Lasciando stare quello che sta succedendo nel mondo del calcio, non è mancato neanche chi ha tentato di “accaparrarsi” un numero cospicuo di mascherine, probabilmente per rivenderle a un prezzo maggiorato. Ma non è finita qui, perché c’è anche stato chi si è messo alla guida della propria auto, da solo, indossando la mascherina di ordinanza. Senza contare ovviamente i social dove in tanti hanno dato il meglio di loro, postando l’inverosimile e provocando, in alcuni casi, un allarmismo ingiustificato. Ma l’elenco, ne siamo sicuri, è destinato ad allungarsi. O forse no. Ed è quello che auspichiamo. Sarebbe il segno tangibile del fatto che gradualmente sta tornando tutto alla normalità. Quella normalità di cui tutti sentiamo un gran bisogno.