Fra storia e tradizione: la fiera di Lastra a Signa è anche il racconto della vita del nostro paese

LASTRA A SIGNA – La tradizione è nell’aria a Lastra a Signa. Si respira a ogni angolo della fiera, dell’antica fiera, che si chiuderà questa sera, domenica 29 agosto, con tantissime presenze all’attivo. Controllo del Green Pass ai vari accessi e poi ci si può immergere in un’atmosfera e in un mondo che per certi […]

LASTRA A SIGNA – La tradizione è nell’aria a Lastra a Signa. Si respira a ogni angolo della fiera, dell’antica fiera, che si chiuderà questa sera, domenica 29 agosto, con tantissime presenze all’attivo. Controllo del Green Pass ai vari accessi e poi ci si può immergere in un’atmosfera e in un mondo che per certi versi richiama l’Italia raccontata da Mario Soldati a cavallo fra gli anni Sessanta e gli anni Settanta. Tradizione e storia che vanno dalla lavorazione della pietra fatta rigorosamente a mano dai maestri scalpellini, che qui vivono e lavorano, alla vita e alle opere di Enrico Caruso, nel centenario della sua morte e che tanto sta volendo dire, in termini di iniziative e di promozione, per il territorio lastrigiano. A farci da “guida” il vice-sindaco e assessore allo sviluppo economico Leonardo Cappellini che, fra un saluto e l’altro dei tanti cittadini che lo hanno fermato per strada, ci ha portati alla scoperta di alcune delle principali curiosità della fiera.

Il Caruso della Pro Lastra

Accanto ai maestri scalpellini, sono due le mostre organizzate per rendere omaggio al grande tenore napoletano. Quella della Pro Lastra Enrico Caruso verte ovviamente sul Premio Caruso e i grandi artisti che, dal 1979 a oggi, hanno ricevuto il riconoscimento di “ambasciatori del bel canto nel mondo”. Con nomi che vanno da Rolando Panerai a Lando Bartolini, da Mario Del Monaco a Bruno Bartoletti, da Magda Olivero a Franco Zeffirelli, solo per citarne alcuni. E un allestimento curato da tutto il consiglio della Pro Lastra, guidato dal presidente Marco Dini e dal presidente onorario Mario Del Fante mentre oggi, a fare gli onori di casa, c’erano Franca Corti, Vittorio Russo, Gian Luca Migliorini oltre allo stesso Cappellini.

E il Caruso per grandi e piccoli

Da vedere anche la mostra attigua organizzata dall’Associazione Villa Caruso, “Caruso a colori”, grazie alla quale è possibile ripercorrere le 61 opere che hanno visto come protagonista Enrico Caruso. Tutto questo grazie alle illustrazioni realizzate da Simone Pieralli e all’allestimento di Carmine Sanchirico e Roberta Becagli. Insieme a queste, tante altre curiosità che riguardano appunto Caruso, una parte degli oltre 300 reperti che fanno parte del percorso espositivo che è possibile visitare nelle sale della cinquecentesca Villa Caruso Bellosguardo (info www.villacaruso.it). Una mostra che ha visto e vede protagonisti anche i bambini, chiamati a “inventare un vestito per Caruso” con colori e ritagli di stoffa grazie a dei bozzetti preparati appositamente per l’occasione. E l’obiettivo di essere premiati visto che il più bello – o il più originale – diventerà realtà grazie alle sapienti mani di Lidia Ester Cecchi che ha già realizzato “Ghigo”, la mascotte del museo.

Le due ruote che hanno fatto la storia

La più antica è una Guzzi Falcone Sport 500 del 1950. Ma ci sono anche un Gilera Saturno Sport del 1951, un Gilera 150 del 1955, una Vespa 150 del 1960 e una Laverda 200 del 1968. In altre parole il Moto Club Tartaruga di Lastra a Signa che anche in occasione della fiera, così come succede per il 25 aprile, ha fatto “rombare” i propri gioielli per le strade del Comune. Novanta i soci, la sede in via Gramsci presso la parrocchia di Santa Maria a Castagnolo, il presidente è Alberto Agostini. Ma a intrattenerci – oltre che a colpirci per la sua vitalità – è stato soprattutto Enio Pratesi, 85 anni portati alla grande, naturalmente anche lui in sella alla sua moto.

L’angolo degli animali

Ovviamente, visto che la fiera di Lastra a Signa nasce proprio come fiera del bestiame, non potevano mancare gli animali. Con la riproduzione di una “fattoria” che è diventata una delle principali attrazioni per i bambini ma anche per i più grandi, pronti a emozionarsi ancora, come se i più piccoli fossero loro, di fronte a una mucca o a un cavallo.

La chiusura con i fuochi

L’Antica fiera di Lastra a Signa si concluderà questa sera con i tradizionali fuochi d’artificio che verranno “sparati” all’interno dello stadio comunale. Non sarà possibile entrare dentro l’impianto per assistere allo spettacolo pirotecnico ma i fuochi saranno visibili dalle zone limitrofe allo stadio e da gran parte del capoluogo.