Frana e rumore della Fi-Pi-Li a Inno, Comitato collinare: “Anni di promesse disattese dalla politica”

LASTRA A SIGNA – “Anni di promesse disattese dalla politica”: il Comitato collinare di Inno non ci sta e, in una nota, punta il dito contro tutta una serie di problematiche. Con una ricostruzione “storica” che parte dal 7 gennaio 2021, “quasi 11 mesi fa, – spiegano – quando veniva chiusa la via di Carcheri […]

LASTRA A SIGNA – “Anni di promesse disattese dalla politica”: il Comitato collinare di Inno non ci sta e, in una nota, punta il dito contro tutta una serie di problematiche. Con una ricostruzione “storica” che parte dal 7 gennaio 2021, “quasi 11 mesi fa, – spiegano – quando veniva chiusa la via di Carcheri a causa di una frana del rilevato della Fi-Pi-Li che ne causava la chiusura delle due corsie di marcia direzione Firenze. Il 13 ottobre scorso, dopo 9 mesi, la Fi-Pi-Li è stata riaperta e pochi giorni dopo nessuno ha più lavorato nel tratto franato al fine di riaprire in tempi rapidi la via di Carcheri. Rrestiamo allibiti nel constatare che ormai da oltre un mese nessuno lavora più al fine di riaprire una strada chiusa da quasi un anno”.

“A oggi – continuano – non siamo stati ancora in grado di trovare pubblicati i progetti per il ripristino della frana sulla via di Carcheri ne un cronoprogramma dei lavori, e per questo ci interroghiamo su come sia possibile che dopo un anno dalla frana non si riescano a trovare queste informazioni. Il dato di fatto è che i lavori per la riapertura della strada non sono mai iniziati, perché una volta ultimati i lavori alla sede stradale della Fi-Pi-Li  anziché procedere in continuità con l’intervento, i lavori si sono interrotti”.

“Le ultime notizie ufficiali parlano della riapertura della via di Carcheri nei primi mesi del 2022, indicazioni troppo generiche nei confronti di chi con pazienza e sacrificio, sta affrontando forti disagi anche di natura economica. Da parte nostra come cittadini e come comitato, l’impegno è sempre stato massimo, costante e documentabile, al fine di sensibilizzare e stimolare gli organi competenti fin dal primo momento, a differenza di alcune forze politiche che occasionalmente e soprattutto tardivamente trovano qualche banale occasione di campagna elettorale fino a se stessa, che non ha mai portato alcun risultato, oltre che essersi contraddetti in maniera pesante  nei fatti su alcune istanze del territorio ad esempio sul tema del risanamento acustico, solo pubblicizzate per visibilità politica e mai approfondite e conquistate per conto dei cittadini sul territorio- Come cittadini come comitato, ci stiamo impegnando ulteriormente e continueremo a farlo nell’interesse unico della comunità”.

Ma loro battaglia, come scrivono sulla pagina Facebook, riguarda anche il rumore proveniente dalla stessa Fi-Pi-Li: “A distanza di 20 anni non sono stati mai presi provvedimenti risolutivi, pur riconoscendo la criticità alla quale i cittadini del il territorio di Inno a Lastra a Signa sono esposti. L’eliminazione del bosco che grazie alle piante ad alto fusto in alcuni punti in parte mitiga gli effetti negativi dell’inquinamento acustico e dello smog proveniente dalla Fi-Pi-Li, potrebbe causare la propagazione di maggiore rumore e inquinamento verso la popolazione residente, come hanno scritto i giudici del Tar Toscana impedendone l’abbattimento”. “E dopo 20 anni – concludono – la popolazione residente è ancora in attesa di ricevere dalla politica risposte concrete che tutelino il proprio diritto alla salute e al riposo, diritti inviolabili, in un territorio che è stato straziato da questa arteria stradale, che tanto a tolto ma niente ha restituito, ad eccezione dei forti disagi, in particolare nei confronti di chi questi luoghi li abitava prima dell’arrivo della Fi-Pi-Li”.

(Immagine di archivio)