CAMPI BISENZIO – “Alla fine quello che era il sospetto principale degli operai Gkn e dei noi solidali, sembrerebbe rivelarsi esatto: la Qf di Francesco Borgomeo, la società che doveva risollevare lo stabilimento lasciato vuoto da Melrose/Gkn, non sarebbe altro che un “rottamatore” dello stabilimento, in assenza di licenziamenti”: non usa certo mezze misure Francesca Conti (coordinatrice fiorentina di Potere al popolo) in merito alla vicenda dello stabilimento di Campi Bisenzio.
“I partiti della maggioranza a sostegno di Draghi, compresa la finta opposizione di Fratelli d’Italia, – aggiunge – non sono stati in grado né di nazionalizzare la fabbrica né di approvare la legge antidelocalizzazioni scritta insieme agli operai. Costruiamo direttamente noi l’alternativa a queste forze politiche amiche delle multinazionali: Potere al popolo! e Unione popolare nascono per mandare via l’attuale classe dirigente e unire chi oggi già è nuova classe dirigente. Probabilmente dove noi vediamo uno stabilimento potenzialmente produttivo ed ecologicamente convertibile, Borgomeo vede solo dei rottami. Dove noi vediamo centinaia di posti di lavoro, Borgomeo vede un’occasione per ricattare lo Stato chiedendo il pagamento della Cassa integrazione con soldi pubblici, senza avere uno straccio di piano industriale. Dove noi vediamo una comunità operaia e un territorio che insorge in sua difesa, Borgomeo vede una banda di occupanti senza scopo”.
“Chissà cosa diranno ora Dario Nardella, Pd, M5s, Leu e destra (FdI compresa), ossia coloro che, uniti sotto le insegne del Governo Draghi, hanno prima affossato la legge antidelocalizzazioni scritta dagli operai, per poi gioire della “soluzione Borgomeo”. Chissà cosa farà il nuovo ministro alle imprese Adolfo Urso, di fronte a una fabbrica che si regge in piedi solo grazie alla resistenza dei suoi operai. Già lo sappiamo cosa faranno: niente a cui non saranno costretti”.
“Dal canto nostro, – conclude – facciamo nostre le rivendicazioni del Collettivo di fabbrica: mobilitiamoci come oggi e come il 9 luglio 2021: difendiamo lo stabilimento Gkn da chi vorrebbe svuotarlo; oggi come ieri, lottiamo per un intervento diretto dello Stato: se Borgomeo vuole far marcire una fabbrica utile e produttiva, per di più chiedendo fondi pubblici per sostenere questa operazione, dobbiamo essere noi come comunità nazionale a rilevarla e a farla funzionare, senza sprechi e in direzione della transizione ecologica; sosteniamo la Società di mutuo soccorso “Insorgiamo”: di fronte all’assenza di soggetti reindustializzatori, diamo la possibilità agli operai di avviare progetti di autorecupero e autoproduzione; organizziamoci politicamente. I partiti della maggioranza a sostegno di Draghi, compresa la finta opposizione di Fratelli d’Italia, non sono stati in grado né di nazionalizzare la fabbrica né di approvare una legge antidelocalizzazioni degna di questo nome. Non ci aspettiamo che lo faranno ora. Costruiamo direttamente noi l’alternativa a queste forze politiche amiche delle multinazionali: Potere al popolo e Unione popolare nascono per andare in questa direzione”.