Francesca Neri presenta “Come carne viva”: la rinascita e la convivenza con la malattia cronica

SESTO FIORENTINO – “Sono stata costretta a fare i conti con quello che avevo. Il mio corpo ad un certo punto ha detto basta. E mi sono fermata. Adesso è come se fossi rinata”. Francesca Neri, attrice e ora autrice del libro “Come carne viva”, si è presentata così al pubblico di Sesto Fiorentino. Tante […]

SESTO FIORENTINO – “Sono stata costretta a fare i conti con quello che avevo. Il mio corpo ad un certo punto ha detto basta. E mi sono fermata. Adesso è come se fossi rinata”. Francesca Neri, attrice e ora autrice del libro “Come carne viva”, si è presentata così al pubblico di Sesto Fiorentino. Tante persone (quasi tutte donne) hanno infatti seguito e partecipato alla presentazione del libro scritto dall’attrice non per raccontare la sua vicenda professionale, ma la sua malattia cronica con la quale si è trovata a dover condividere la propria esistenza. La presentazione del libro è avvenuta nell’ambito di Libraria. Dalla parte di lei, la rassegna curata dalla Libreria Rinascita che, a causa delle molte persone presenti, ha spostato l’evento al cinema Grotta. “Un libro carico di emozione” ha detto in apertura Francesca Albano della Libreria Rinascita.

“Ho avuto tante soddisfazioni nella mia vita lavorativa, ma non le ho potute rvivere con tranquillità perché stavo sempre male, – ha raccontato Francesca Neri –  ci sono stati tanti episodi che mi hanno costretta a viver sopra le mie possibilità. Oggi mi sento più a mio agio qui con voi e non alla presentazione di un film”. Come in un diario emotivo, Francesca Neri, nel libro racconta la scoperta della malattia e la difficile convivenza. “Le malattie croniche come la mia – ha detto – sono di natura psicosomatica” come “ferite provenienti dalla famiglia” per poi ripercorrere il rapporto con i genitori, con la madre anaffettiva e con il lavoro fino a quando “il corpo decide per te e ti costringe a fermarti”. Rispondendo a qualche domanda del pubblico Francesca Neri ha ricordato i primi anni di attività come attrice quando “per me – ha detto – ogni occasione professionale è stato un rapporto umano”. Tra i registi “amici” ha citato Pupi Avati “che mi ha fatto sentire a casa, e mi ha subito capita” e Massimo Troisi, “un’anima pura che non è mai cambiato e il nostro era un rapporto tra due anime. Oggi è una delle persone che mi mancano di più”. Diverso il rapporto con Almodovar con il quale aveva girato “Carne tremula” nel 1997. “Prima di girare il film – ha raccontato Neri – con Almodovar c’è stato un bel rapporto, ritengono sia molto bravo a gestire un set. Ma una volta al lavoro il rapporto iniziale è cambito e mi sono sentita tradita”.

(Foto di Mery Coscarelli)