Fratelli d’Italia: “I Renai hanno un lato “non verde” ma basterebbero venti cestini di colore diverso”

SIGNA – Il coordinamento comunale signese di Fratelli d’Italia prende posizione sul parco dei Renai. E lo fa su un aspetto particolare, pur considerando l’area, come si legge nella nota inviata alla nostra redazione, “una risorsa enorme per Signa”. “Tuttavia – continua il comunicato – bisogna considerare anche il lato “non verde” del parco stesso. […]

SIGNA – Il coordinamento comunale signese di Fratelli d’Italia prende posizione sul parco dei Renai. E lo fa su un aspetto particolare, pur considerando l’area, come si legge nella nota inviata alla nostra redazione, “una risorsa enorme per Signa”. “Tuttavia – continua il comunicato – bisogna considerare anche il lato “non verde” del parco stesso. Sicuramente oggi sono di attualità cose ben più importanti ma, visto che c’è da ripartire a tutti i livelli, è importante farlo con il piede giusto. I lotti 0 e 1, da anni ormai assunti a patrimonio pubblico, non hanno nulla di ecosostenibile, in merito alla produzione di energia, tanto meno in merito alla raccolta differenziata”.

“All’interno dei Renai – continuano – la raccolta differenziata è un’utopia e gli utenti sono costretti a usare il cestino dell’indifferenziata per qualsiasi tipo di prodotto, che si tratti di una bottiglietta di plastica, di una lattina, dello “stecco” di un gelato o di un involucro di cartone, escluse alcune aree gestite da privati che, come spesso accade, sono di esempio al pubblico. Se pensiamo che ogni anno (in passato grazie anche alla “Festa della birra” che da quest’anno non si terrà più qui) i visitatori sono stati intorno a un milione e mezzo, è comprensibile come il danno sia anche economico ed è quello che ricade sulle bollette dei signesi”.

“Relativamente inoltre alla produzione di energia, dalla prima ipotesi ventilata inizialmente con un “diamante energetico” a oggi, salvo errori, siamo a zero come produzione di energia alternativa, quando invece la piena autosufficienza di un parco dal punto di vista energetico dovrebbe essere obiettivo primario”.

“Certo, – concludono – non possiamo pretendere che un’amministrazione locale italiana abbia la stessa sensibilità e cultura di quelle del nord Europa, ed è anche vero che nei Renai non si scava per fare il parco ma si fa il parco per estrarre rena, tuttavia crediamo sia possibile almeno un piccolo sforzo da parte della società di gestione, a maggioranza pubblica, affinché i Renai diventino un po’ più verdi di quanto lo sono adesso: nell’immediato bastano una ventina di cestini di diverso colore”.