Fuochi cancellati, non si placa la rabbia del sindaco Cristianini

SIGNA – Prima di ieri soltanto una volta non si erano fatti i fuochi a Signa. Era successo a metà degli anni Novanta quando, in occasione della guerra in Bosnia ed Erzegovina, sindaco era Paolo Bambagioni, venne deciso di annullarli in segno di rispetto per quanto stava accadendo. E per capire il valore che i […]

SIGNA – Prima di ieri soltanto una volta non si erano fatti i fuochi a Signa. Era successo a metà degli anni Novanta quando, in occasione della guerra in Bosnia ed Erzegovina, sindaco era Paolo Bambagioni, venne deciso di annullarli in segno di rispetto per quanto stava accadendo. E per capire il valore che i fuochi d’artificio hanno fra i signesi, basti pensare che, in base ai documenti ufficiali, si tratta di un’usanza praticata fino dal 1911. Ieri, invece, è arrivata una diffida dell’Enac (Ente nazionale aviazione civile), in accordo con l’Enav (Ente nazionale di assistenza di volo), che vista “la traiettoria degli aerei in atterraggio a Peretola”, di fatto ha cancellato il tradizionale appuntamento in programma come tutti gli anni il primo martedì di settembre. Scatenando la rabbia del sindaco Alberto Cristianini e di tutti i signesi. Una rabbia che non è diminuita con il passare delle ore, come testimoniano le parole di questa mattina: “Giorni fa era arrivata una lettera dell’Enpa (Ente nazionale protezione animali) in cui si spiegava che i fuochi potevano essere una fonte di disturbo per gli animali presenti nel parco dei Renai, dove inizialmente si dovevano svolgere i fuochi. Da qui la decisione di spostarli in via Arte della paglia ma, nonostante ciò, è arrivata la diffida dell’Enac, il tutto soltanto alle 16.30 di ieri pomeriggio”. “Si è trattato di un affronto verso Signa e i cittadini signesi – ha aggiunto Cristianini – e mi muoverò in ogni sede per capire perchè. Pertanto se realizzare la nuova pista aeroportuale a ridosso delle comunità della Piana vuol dire cancellare la storia di queste comunità, da oggi c’è il nostro no. E, come ho già detto ieri sera, i quaranta ettari di terreno previsti sul territorio signese che dovevano servire a compensare le aree verdi cancellate dalla pista, dovranno sudarseli”. Insomma, un Cristianini agguerrito ma che comunque ha al suo fianco la comunità signese, ancora su di giri per quanto successo ieri, come emerge anche dai numerosi commenti postati su Facebook in queste ore.