Gaia, la “Calenziana” che qui ha trovato una dimensione più umana

CALENZANO – Dopo il grande successo delle prime settimane, con tantissime visualizzazioni sia sulla nostra home page che sulla pagina Facebook di Piananotizie, tornano, come ogni domenica, i “Calenziani”, personaggi che hanno suscitato la curiosità e l’attenzione dei nostri lettori. Oggi è la volta di Gaia, “scappata” dalla città, che a Calenzano ha trovato una […]

CALENZANO – Dopo il grande successo delle prime settimane, con tantissime visualizzazioni sia sulla nostra home page che sulla pagina Facebook di Piananotizie, tornano, come ogni domenica, i “Calenziani”, personaggi che hanno suscitato la curiosità e l’attenzione dei nostri lettori. Oggi è la volta di Gaia, “scappata” dalla città, che a Calenzano ha trovato una dimensione di vita più umana. I “Calenziani”, infatti, sono i marziani di Calenzano. Persone che attraversano la città, la usano e ne vivono di volta in volta frammenti diversi (non meno residenti dei residenti). È a partire dal loro sguardo esterno, vagamente ignoto, tangenziale e dall’incontro con quello dei cittadini, che si genera un racconto corale, inedito e strettamente attuale del territorio. Quello che ne scaturirà sarà un album collettivo, con le storie (esperienze, racconti, e tanto altro ancora) delle persone e le immagini provenienti da quello che è oggi un vero e proprio diario personale: il telefono cellulare.

I “Calenziani” sono i protagonisti di un progetto pubblico ideato da Matteo Balduzzi e Stefano Laffi, promosso dal Teatro delle Donne e dal Comune di Calenzano, che ha come media partner Piananotizie e Sesto Tv.
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Prato, 12 ottobre 2017
All’interno di un’autorimessa condominiale, mentre facevo una prova di portata sull’idrante. Io sono un tecnico abilitato per la prevenzione incendi e progettista di impianti di riscaldamento. Ho studiato Disegno Industriale a Firenze, nel 2001 eravamo la prima classe della facoltà e l’ultimo anno e mezzo siamo stati trasferiti a Calenzano; all’inizio è stata dura, perché ci dovevamo spostare e i mezzi pubblici non erano molto organizzati, ma poi ci siamo abituati e le classi erano sempre più attrezzate. Dopo gli studi ho trovato subito lavoro a Prato, dove sono ancora adesso, in uno studio che si occupa di termotecnica: cercavano una disegnatrice che sapesse disegnare al computer e io lo sapevo fare. Stando lì mi sono molto appassionata, ho preso anche delle specializzazioni professionali per poter timbrare i progetti. Mi chiamo Gaia Bonini, sono nata e cresciuta a Firenze e da otto anni abito a Calenzano. Sono venuta qui per amore, anche se quando ho conosciuto Stefano non avevo mai pensato realmente di stabilirmi qui. Poi ho iniziato a conoscere un po’ di ambienti e di persone e adesso la sento davvero la mia città. Firenze è bella, ma tutti corrono, pensano a se stessi e non si interessano degli altri.