Galli (Lega): “Le priorità del Pd: che fra una Rsa e l’altra ci sia almeno un chilometro di distanza…”

FIRENZE – “Apprendiamo che il Pd, in particolare i consiglieri regionali Sostegni e Ceccarelli, abbia predisposto una proposta di legge in cui si chiede che le nuove Rsa per avere l’autorizzazione da parte della Regione dovranno distare almeno un chilometro da un’altra struttura similare già esistente”: a dirlo è Giovanni Galli, consigliere regionale della Lega […]

FIRENZE – “Apprendiamo che il Pd, in particolare i consiglieri regionali Sostegni e Ceccarelli, abbia predisposto una proposta di legge in cui si chiede che le nuove Rsa per avere l’autorizzazione da parte della Regione dovranno distare almeno un chilometro da un’altra struttura similare già esistente”: a dirlo è Giovanni Galli, consigliere regionale della Lega e membro della Commissione sanità. “Entriamo nel merito della proposta – aggiunge – perché riteniamo che sia decisamente molto più utile e urgente intervenire economicamente riconoscendo alle attuali Residenze sanitarie il servizio alla comunità che hanno svolto nel periodo della pandemia e che continuano a svolgere tutt’oggi. Andare a normare la presenza di nasciture Rsa è, dunque, questo, il pensiero principale del Pd? Proporre un atto, che invece di supportarle finanziariamente, pensa a normare quello che succederà in futuro? Sulla delicata tematica, come dal sottoscritto più volte richiamato, dobbiamo porci delle priorità e ovviamente la primaria dovrebbe essere quella, intanto, di mantenere in vita quelle già esistenti, alcune delle quali, per il caro bollette, la scarsità di ristori ed il non adeguamento della quota sanitaria regionale, rischiano addirittura di dover cessare il tutto-precisa l’esponente leghista”. “Insomma, – conclude Galli – auspico fortemente che il Pd capisca come sia fondamentale sostenere concretamente e in modo adeguato le Rsa, luoghi che ospitano persone anziane e quindi fragili, bisognose della massima assistenza possibile, cosa che, se non ci sarà un intervento della Regione, potrebbe comportare, nonostante la buona volontà di chi le gestisce, addirittura, come detto, il dover interrompere l’attività”.