Gandola e Baratti (FI): “Nelle biblioteche comunali solo giornali di sinistra”

CAMPI BISENZIO – “Forza Italia non è più disposta a tollerare il modo assolutamente partigiano con il quale vengono amministrati i nostri enti locali. E’ ora di finirla di confondere cose pubbliche con cose private e biblioteche comunali come se fossero case del popolo. E poi, non era la sinistra a inscenare plateali manifestazioni per […]

CAMPI BISENZIO – “Forza Italia non è più disposta a tollerare il modo assolutamente partigiano con il quale vengono amministrati i nostri enti locali. E’ ora di finirla di confondere cose pubbliche con cose private e biblioteche comunali come se fossero case del popolo. E poi, non era la sinistra a inscenare plateali manifestazioni per difendere la libertà di stampa ed il pluralismo informativo?”: è lo sfogo di Daniele Baratti, consigliere comunale di Forza Italia a Calenzano, e Paolo Gandola, consigliere comunale di Forza Italia a Campi Bisenzio. “Dopo una segnalazione ricevuta da alcuni cittadini dei nostri Comuni ci siamo recati presso le biblioteche di Calenzano e Campi Bisenzio – aggiungono – riscontrando come presso la sala lettura dei giornali, dei periodici e delle riviste, siano assenti i cosiddetti giornali unanimemente riconosciuti come di area di centrodestra quali “Il Giornale” e “Libero” mentre risultano immancabili le copie dell’Unità, quotidiano ufficiale del partito democratico come tutte le copie passate del quotidiano “Il Manifesto”. I sindaci di Calenzano e Campi Bisenzio non ritengono prioritario salvaguardare il cosiddetto pluralismo informativo e garantire tutte le voci affinché il cittadino-lettore possa assumere liberare una propria e critica convinzione sui fatti di cronaca o di politica? Per tutte queste ragioni, ravvisando nell’esclusione di tali giornali mere ragioni di diversa apparenza politica di chi oggi amministrai nostri enti, a nome di Forza Italia abbiamo presentato una interpellanza con la quale chiediamo di conoscere i motivi che hanno portato fino a oggi all’esclusione dalla sala lettura della possibilità di leggere e consultare i quotidiani di cui parlavamo in precedenza”.