CAMPI BISENZIO – Non c’è dubbio che l’aggressione, a sfondo sessuale, a una autista dell’Ataf al capolinea del 35 dell’altra sera abbia destato non poco clamore. Con prese di posizione da parte di sindacati e Rsu di Ataf Gestioni srl. Prese di posizione a cui si aggiungono oggi quella di Paolo Gandola, capo gruppo di Forza Italia a Campi Bisenzio e consigliere metropolitano per FI-Centrodestra per il cambiamento, e Claudio Scuriatti, responsabile provinciale e regionale per la sicurezza di Forza Italia.
“Innanzitutto – dice Gandola – è doveroso esprimere la solidarietà mia personale e di tutto il gruppo Forza Italia alla giovane autista dell’Ataf. Ma oltre a ciò non possiamo minimamente pensare che la situazione possa passare sotto silenzio e che non dia il là alla realizzazione di nuove modalità di sicurezza per gli autisti e chi, in genere, fruisce del servizio pubblico urbano ed extraurbano nell’area metropolitana di Firenze, soprattutto in orari notturni. E’ doveroso e necessario che il gestore si impegni celermente a rendere più sicure le cabine di guida, con porte che blocchino con efficacia il possibile contatto passeggero-autista e che lo isolino da possibili attacchi o molestie sia durante le fermate, sia durante il viaggio della corsa; d’altro canto chiediamo e chiederemo con appositi atti consiliari nei vari Comuni della cintura fiorentina, partendo da Campi Bisenzio ovviamente, che le amministrazioni locali, di concerto con tutti gli enti superiori competenti, rendano i luoghi di capolinea effettivamente più sicuri e meno dispersi nel buio delle periferie”. “Chiederemo – aggiunge Gandola – che le fermate di capolinea siano maggiormente illuminate e attrezzate con postazioni videosorvegliate e, costantemente in grado di mettere in comunicazione chi vi si trova in attesa con le forze dell’ordine. Bastano poche migliaia di euro per questi interventi e con un piccolo contributo economico di Città metropolitana e Regione Toscana si potrebbe intervenire in tempi celeri”.
“La situazione di insicurezza che viviamo nella nostra città e nei nostri paesi – dice Scuriatti – è palese, dimostrata dai fatti, come quest’ultimo, e dai numeri. Non possiamo minimamente pensare di ragionare di nuove politiche attive, senza fare un discorso più generale sulla sicurezza nel nostro Paese e sulla legalità e la permanenza di tante migliaia di persone che stazionano in modo illegale sul nostro territorio. Le nostre forze dell’ordine fanno un lavoro enorme ed encomiabile, ma gli strumenti giuridici il loro possesso sono troppo limitati. Ben vengano le telecamere a bordo dei mezzi, ben vengano porte di isolamento tra vettura e cabina di guida, ma guai ad arretrare di un solo millimetro sul fatto che dobbiamo evitare che il nostro territorio possa divenire ostaggio di criminali più o meno isolati. Nello specifico mi riferisco a quanto richiesto dalle Rsu Cgil dell’Ataf che chiedono si spostino i capolinea in zone meno periferiche delle nostre città. Non siamo noi cittadini onesti a doverci ritirare e limitarci, bensì la criminalità; basterebbe attuare politiche serie e concrete che ahimè in Toscana spesso non si vedono”.
Gandola e Scuriatti concludono con un appello: “Se le amministrazioni locali vogliono davvero dimostrare attenzione verso i propri cittadini, soprattutto quelli più deboli pongano un freno a queste situazioni facendo in modo di rendere i capolinea posti sul proprio territorio non più terre di nessuno, bensì veri e propri avamposti di legalità e sicurezza. Gli strumenti tecnologici sono già disponibili”.