Gandola (FI): “Chiusura del servizio notturno della guardia medica, i sindaci non possono essere spettatori passivi”

CAMPI BISENZIO – “Ci risiamo: nei prossimi giorni la bozza di delibera di smantellamento del servizio di continuità assistenziale sarà presentata ai sindaci dei territori e per la Piana Fiorentina, e con la vicinanza da una parte all’Ospedale di Careggi e dall’altra all’Ospedale di Torregalli, il rischio concreto è l’eliminazione notturna del servizio di guardia […]

CAMPI BISENZIO – “Ci risiamo: nei prossimi giorni la bozza di delibera di smantellamento del servizio di continuità assistenziale sarà presentata ai sindaci dei territori e per la Piana Fiorentina, e con la vicinanza da una parte all’Ospedale di Careggi e dall’altra all’Ospedale di Torregalli, il rischio concreto è l’eliminazione notturna del servizio di guardia medica in tutta l’area vasta. I sindaci, dunque, si facciano sentire”. E’ questo quanto afferma, in una nota, Paolo Gandola, consigliere metropolitano Forza Italia-Centrodestra per il cambiamento e capo gruppo di Forza Italia a Campi Bisenzio. 

“Se ne discute ormai da tempo e ora, entro settembre, – aggiunge Gandola – la Regione pare voglia davvero varare la riforma di smantellamento del servizio prevedendo la sospensione del servizio dalle 24 alle 8 di mattina nelle postazioni che saranno individuate in base alla vicinanza dell’ospedale di zona. Adesso non servono balbettii, titubanze o timide risposte, da parte dei sindaci della Piana e, più in generale, dell’area metropolitana, serve una risposta forte e univoca di netta contrarietà. I sindaci, di tutta l’area metropolitana, non possono più tacere o è a rischio la loro stessa credibilità davanti ai cittadini: nelle scorse settimane hanno accettato l’aumento della Tari, deliberato dall’Ato, senza di fatto battere ciglio, un aumento imposto che ha visto i sindaci silenti, pur se indispettiti e di fatto contrari, e ora vorrebbero tacere anche di fronte all’eliminazione del servizio notturno della guardia medica andando a produrre un aggravamento dell’operato del Pronto soccorso e dunque un aumento della spesa sanitaria? Mi auguro, dunque,  che i primi cittadini intendano manifestare totale contrarietà in tutte le sedi ufficiali e/o tavoli di confronto a cui saranno chiamati a partecipare, nonché ufficialmente alla giunta regionale toscana e a valutare in maniera appropriata l’eventuale revisione e riorganizzazione delle sedi territoriali degli ambulatori dove si svolgerà il servizio di continuità assistenziale, ponendo in essere ogni sforzo possibile affinché la sede (anche eventualmente accorpata con altri Comuni) permanga sul territorio dell’area vasta della Piana stante la densità di popolazione”.

“L’eliminazione del servizio durante le ore notturne – conclude Gandola – sarà il primo passo verso lo smantellamento totale del servizio. Già oggi i fautori di questo scempio si trincerano dietro al fatto che solo il 12% degli interventi vengono effettivamente erogati nella fascia notturna dopo la mezzanotte, tra qualche mese avranno a disposizione dati ancora inferiori che darà loro la possibilità di dire: ormai il servizio non serve più. Eppure, si parla di casi di assoluta necessità che saranno coperti, in futuro, necessariamente da interventi ben più costosi e onerosi fatti dalle ambulanze del 118 o dai pronto soccorso degli ospedali. I sindaci rappresentano l’autorità sanitaria locale ed è inaccettabile il loro silenzio di fronte aa un così grottesco smantellamento del servizio davanti ai loro occhi. Se dopo la Tari intendono tacere anche sui servizi sanitari operanti, si tolgano la fascia tricolore e la restituiscano al Prefetto, stavolta non acconsentiremo che loro siano, per l’ennesima volta, spettatori passivi”.