CAMPI BISENZIO – “Si tratta di fatti intollerabili, una vera e propria beffa a fronte di fatti ripetuti senza tregua. San Donnino non può essere considerata una terra di nessuno. Cosa si aspetta a creare un presidio fisso a fronte di raid vandalici continuativi?”: si esprime così Paolo Gandola, consigliere metropolitano e capo gruppo di Forza Italia a Campi Bisenzio dopo aver parlato stamani con alcune mamme ed essere stato informato del quinto raid vandalico ai danni dei container esterni della scuola Vamba di San Donnino.
“Come noto, – spiega Gandola – dal settembre scorso nell’area esterna posteriore al plesso Verga, sono stati installati dei container prefabbricati per consentire i lavori di ristrutturazione del plesso principale della scuola Vamba. In quella struttura sono state collocate 4 classi e a oggi è sprovvista di allarme e di altri strumenti di vigilanza. A partire dal mese di novembre, tuttavia, alcune persone si sono introdotte all’interno dei container praticando svariati atti di vandalismo, indegni ed inqualificabili, compreso lo spargimento di escrementi (liquidi e solidi) all’interno delle aule prefabbricate, danneggiando oggetti, materiali didattici e di consumo. Si tratta di fatti intollerabili che vanno perseguiti con assoluta fermezza. Come mi hanno informato le famiglie i raid vandalici sono accaduti il 22, 23 e 29 novembre e poi sia il 2 che 3 dicembre. In tutte queste date sono state rinvenute effrazioni da parte di esterni alla scuola”.
“Cosa aspetta l’amministrazione comunale a intervenire? – conclude Gandola – Si provveda senza ulteriore ritardo ad installare un sistema di allarme adeguato e le autorità competenti compiano tutti gli sforzi possibili per individuare i responsabili. Sia ieri che stamani, spiega ancora Gandola, i bambini sono dovuti rimanere fuori dal plesso scolastico nell’attesa che valorosi collaboratori scolastici provvedessero a sanificare la struttura e le famiglie sono, ovviamente, esasperate. Non è più possibile rimanere a guardare, dopo oltre 5 raid vandalici serve una risposta forte ed univoca. Chi compie fatti del genere non realizza una ragazzata ma compie un reato che va perseguito secondo le disposizioni di legge”.