Gandola (FI): “Il grembiule verde nelle scuole? Ancora una volta persa la capacità di valorizzare le differenze…”

FIRENZE – “Il grembiule verde a scuola per superare stereotipi di genere ed abbattere le differenze tra maschi e femmine? L’ennesima sciocchezza delle scuole dell’area metropolitana fiorentina che hanno perso la capacità di valorizzare le differenze ed educare i giovani al rispetto dell’altro e della non discriminazione. Si tratta di un provvedimento “eguagliatore” già stato […]

FIRENZE – “Il grembiule verde a scuola per superare stereotipi di genere ed abbattere le differenze tra maschi e femmine? L’ennesima sciocchezza delle scuole dell’area metropolitana fiorentina che hanno perso la capacità di valorizzare le differenze ed educare i giovani al rispetto dell’altro e della non discriminazione. Si tratta di un provvedimento “eguagliatore” già stato assunto già nel 2012 nelle scuole elementari di Castelfiorentino, suscitando, fin da allora, una marea di polemiche. Al riguardo chiederò si esprima la garante dell’infanzia della Regione Toscana”. E’ durissimo il commento di Paolo Gandola, consigliere metropolitano di Forza Italia – Centrodestra per il cambiamento che lunedì invierà una lettera sulla scrivania del garante dell’infanzia delle Regione Toscana chiedendo una sua opinione in merito.

“Non solo a Campi Bisenzio nella Piana Fiorentina, ma anche in altre scuole dell’infanzia dell’area metropolitana fiorentina – spiega il consigliere metropolitano – quest’anno è stato proposto alle famiglie di portare all’asilo i propri figli facendoli indossare un grembiule di color verde così da superare la differenza tra grembiule azzurro per i bambini e grembiule rosa per le bambine. Una proposta figlia della stupidità dei nostri tempi quando si vorrebbero cancellare le diversità, come se non ci fossero, rinnegare la natura e la realtà. Più che teoria gender, 1uesta mi pare una pericoloso sviluppo della teoria della mistificazione e sono felice che, al momento, la maggioranza delle famiglie non abbia accolto il suggerimento rivolto dalle scuole che cerca di scardinare le naturali ed oggettive differenze tra bambine e bambini. Sul punto invierò lunedì mattina una lettera alla garante dell’infanzia della Regione ritenendo prioritario che si esprima sulla questione”.

“Altrove in Toscana, come in provincia di Pisa, alcune scuole hanno consentito di far scegliere ai bambini il colore del grembiule, una scelta che è stata sostenuta anche dall’assessore regionale Alessandra Nardini, ritenendo che così si costruisca una società libera da stereotipi. Già questa iniziativa, che lascia ad ogni bambino (e alla rispettiva famiglia) di scegliere liberamente il colore del grembiule, – commenta Gandola – è qualcosa di diverso da quanto avvenuto nell’area metropolitana con alcune scuole che hanno proposto un unico colore per tutti, il verde appunto, come se tra gli allievi non ci fosse nessuna differenza.  Una scuola che nega le diversità non è affatto un buon viatico per il futuro, sbotta il consigliere metropolitano. Nessuno mette in dubbio l’autonomia scolastica, ma queste scelte assunte da qualche scuola, mettono in discussione i principi cardine della salvaguardia della dignità. Insomma, pensare che far indossare alle bimbe il grembiule di color rosa e ai bimbi quello di color azzurro, sia uno stereotipo sessista non è solo una posizione insostenibile ma peggio lesiva delle naturali ed oggettive differenze tra i sessi”.

“Per quanto mi riguarda, – conclude Gandola, – io resto favorevole ai grembiuli rosa e azzurro, ma se sull’onda del momento, quando ormai è di moda essere tutti gender free, si deve proprio segnare una svolta in quest’ambito, meglio classi “arlecchino”, con tanti bambini con grembiuli di colore diverso, scelti liberamenti da allievi e famiglie, piuttosto che una classe “monocolore” con tutti i bambini che indossano il grembiule verde,  che annulla le differenze”.