Gandola (FI): “Immobili comunali affidati alle associazioni senza bando”

CAMPI BISENZIO – “A Campi Bisenzio ci sono almeno due immobili di proprietà comunale affidati a enti e associazioni “chiavi in mano” senza alcuna procedura di evidenza pubblica. Per questa ragione abbiamo preparato un esposto per la Procura della Corte dei Conti della Toscana con la quale Forza Italia chiede di accertare se sia stato […]

CAMPI BISENZIO – “A Campi Bisenzio ci sono almeno due immobili di proprietà comunale affidati a enti e associazioni “chiavi in mano” senza alcuna procedura di evidenza pubblica. Per questa ragione abbiamo preparato un esposto per la Procura della Corte dei Conti della Toscana con la quale Forza Italia chiede di accertare se sia stato commesso o meno danno erariale. L’amministrazione comunale adotti un nuovo regolamento di assegnazione dei beni comunali a enti e associazioni e si metta finalmente in regola”. Esordisce così Paolo Gandola, capo gruppo di Forza Italia che anche durante l’ultimo consiglio comunale ha presentato una nuova interrogazione all’assessore Vanessa De Feo per conoscere quali fossero gli atti giuridici che legittimavano la presenza di alcune associazioni presso due immobili di proprietà comunale di via del Paradiso e di via Castronella. “La risposta – dice Gandola – è stato eloquente: non c’è alcun atto giuridico che legittimi tali occupazioni, né alcuna convenzione che regoli i rapporti intercorrenti tra associazione e Comune. Cerchiamo di essere chiari fin da subito: anche noi di Forza Italia sosteniamo l’importanza di tutelare l’uso di beni a enti che svolgano attività e servizi di interesse pubblico ma non possiamo più tollerare queste situazioni  “chiavi in mano”  in dispregio alla normativa vigente che in primis non tutelano le associazioni che vi hanno sede”. “Il quadro normativo in materia appare evidente, continua Gandola. Il principio di fruttuosità dei beni pubblici impone alle pubbliche amministrazioni di gestire il proprio patrimonio in modo da ottenere la massima redditività possibile, – conclude Gandola – al contempo, il legislatore ha previsto che il principio generale di redditività del bene pubblico possa essere mitigato o escluso mediante l’adozione di comodati gratuiti se venga perseguito un interesse pubblico equivalente o addirittura superiore rispetto a quello che viene perseguito mediante lo sfruttamento dei beni. Ciò comporta che non obbligatoriamente dovrà essere previsto un canone di locazione da far pagare alle associazioni che abbiano stabilito la propria sedi presso tali immobili se l’ente persegue finalità rientranti tra quelle istituzionali del Comune ma non si possono tollerare forme di assegnazione di beni immobili senza alcuna procedura di evidenza pubblica e senza l‘adozione di precise convenzioni che stabiliscano i rapporti intercorrenti. Dopo vent’anni questa situazione di diffusa irregolarità deve finalmente cessare. Per quanto riguarda l’immobile di via del Paradiso, la destinazione dell’ex cantiere a sede di varie associazioni risale a una ventina d’anni fa quando alcune associazioni che da allora hanno stabilito qui la sede, presentarono un progetto all’allora sindaco Adriano Chini, che portò al riuso di un immobile inutilizzato”.