Gandola (FI): “L’archivio era stato portato al cantiere comunale, le date non tornano”

CAMPI BISENZIO – Forza Italia torna sulla vicenda che ha riguardato lo spostamento dell’archivio post unitario del Comune di Campi Bisenzio, “inscatolato frettolosamente e ammassato presso la cappella di Villa Montalvo”, si legge in una nota, “per affidare i locali della torre nord della stessa Villa Montalvo a un’associazione privata”. Ad affrontare di nuovo la […]

CAMPI BISENZIO – Forza Italia torna sulla vicenda che ha riguardato lo spostamento dell’archivio post unitario del Comune di Campi Bisenzio, “inscatolato frettolosamente e ammassato presso la cappella di Villa Montalvo”, si legge in una nota, “per affidare i locali della torre nord della stessa Villa Montalvo a un’associazione privata”. Ad affrontare di nuovo la questione dell’archivio è Paolo Gandola, capo gruppo di Forza Italia in consiglio comunale e che ha inviato alla nostra redazione la “scannerizzazione” dei documenti in suo possesso: “Ormai sono note a tutti le gravi irregolari commesse. Anzi, c’è di più: contravvenendo agli obblighi conservativi previsti dal Codice dei Beni, senza richiedere alcuna autorizzazione alla Soprintendenza archivistica, l’archivio è stato trasportato presso il cantiere comunale dove c’è il deposito comunale. Noi di Forza Italia non molleremo la presa fin quando non saranno accertate tutte le responsabilità. Se l’assessore Roso non si dimetterà presenteremo una mozione di sfiducia direttamente al sindaco Fossi“. Il capo gruppo azzurro entra poi nel merito della questione: “Le date non tornano. Dopo la nostra richiesta di accesso agli atti, abbiamo ricevuto i documenti e francamente c’è più di una stranezza. Dagli atti emerge che il 7 giugno il presidente del corpo nazionale giovani esploratori ed esploratrici italiani ha richiesto all’amministrazione di poter aver in uso degli spazi al chiuso per poter svolgere l’attività educativa senza null’altro aggiungere in merito. Protocollata la richiesta, dopo 48 ore, la giunta ha adottato una delibera che, accogliendo la richiesta della C.N.G.E.I, ha individuato i locali all’interno della Villa Montalvo quali locali idonei per realizzare la sede e ha dato mandato al dirigete del V settore di procedere ad accogliere la richiesta e compiere tutti gli atti necessari. Come si spiega però che il 5 giugno, cioè due giorni prima che sia protocollata la richiesta dalla C.N.G.E.I e quattro giorni prima dell’adozione della delibera, l’amministrazione comunale abbia provveduto ad accettare il preventivo di svuotamento della torre nord? Il preventivo, semmai, doveva essere richiesto dopo la delibera del 9 giugno e non prima”. E ancora: “Contravvenendo quanto sempre detto dall’assessore De Feo l’archivio ha lasciato Villa Montalvo per almeno due giorni. Il preventivo della Cooperativa San Sebastiano, incaricata dall’amministrazione di svuotare i locali parla chiaro e nella narrativa si legge testualmente: “Svuotamento, ripristino e trasporto a deposito comunale di varia documentazione presente all’interno dei locali di Villa Montalvo.” Ed ancora: “Per accettazione, il dirigente del V Settore”. Il tutto per la tanto non modica cifra di 3.477 euro”. Infine, si chiede Gandola, “quando è stato eseguito il trasloco dell’archivio verso il deposito comunale? Dalla mail inviata dall’amministrazione comunale alla cooperativa in data 5 giugno si legge: “Con la presente si accetta preventivo di spesa inviatoci. Ci sentiamo telefonicamente per organizzare l’inizio del trasloco per oggi pomeriggio”. “La vicenda ha ormai raggiunto i contorni del grottesco e per questo dopo l’interrogazione presentata in Regione dal capo gruppo Stefano Mugnai, anche la parlamentare Deborah Bergamini, ha presentato un’interrogazione al Ministero dei beni e delle attività culturali. Dopo l’ispezione della soprintendenza archivistica – conclude Gandola – adesso le indagini delle autorità competenti vadano avanti”.