Gandola (FI): “Taglio dei punti medicalizzati, la riforma è pronta. I sindaci non possono restare in silenzio”

FIRENZE – “È tornata nel vivo la discussione per il taglio dei punti medicalizzati presenti in Toscana; se nel Chianti i sindaci sono giustamente in subbuglio, nella Piana e nell’Empolese il tema pare non essere all’ordine del giorno e ciò denota un grave disinteresse circa il tema della gestione dell’emergenza-urgenza. Tutto ciò è inaccettabile e […]

FIRENZE – “È tornata nel vivo la discussione per il taglio dei punti medicalizzati presenti in Toscana; se nel Chianti i sindaci sono giustamente in subbuglio, nella Piana e nell’Empolese il tema pare non essere all’ordine del giorno e ciò denota un grave disinteresse circa il tema della gestione dell’emergenza-urgenza. Tutto ciò è inaccettabile e a questo punto serve una netta presa di posizione delle amministrazioni interessate contro la de-medicalizzazione selvaggia che la Regione Toscana intende attuare entro l’estate”. Così si esprime Paolo Gandola, consigliere metropolitano Forza Italia – centrodestra per il cambiamento in merito alla riforma dei punti di emergenza territoriali dislocati suo territorio dell’area metropolitana. 

“Come noto, – spiega Gandola – la Regione Toscana intende diminuire da 80 ad almeno 50 i punti di emergenza territoriale dove attualmente è presente il medico a bordo delle ambulanze. Molti di questi saranno sostituiti dalla presenza del solo infermiere. Per quanto  riguarda l’area della Piana, dopo la scomparsa del medico dal Pet di Campi, nel mirino ci sono ora anche i medici presenti al punto territoriale di Sesto e delle Signe. L’obiettivo, infatti, è introdurre una sola ambulanza medicalizzata per tutta l’area della Piana, praticamente da Malmantile a Monte Morello, ma al momento non sappiamo quale sarà il Comune e l’esatto punto di partenza. Allo stesso modo nel Chianti, l’obiettivo sarebbe ridurre da 3 a 1 le ambulanze medicalizzate, oggi presenti a San Casciano, Tavarnelle e Greve in Chianti; lo stesso vale  nell’empolese dove attualmente vi sono 3 postazioni medicalizzate che si vorrebbero ridurre a una sola postazione, un fatto inaccettabile. Come è possibile che i sindaci non abbiano nulla da dire? Dopo le discussioni degli ultimi mesi, ora la riforma, sembrerebbe pronta a entrare in vigore di fatto completando lo smantellamento della rete territoriale di emergenza, con la scusa della carenza dei medici”. 

“Per decidere da quale Comune partirà l’automedica – conclude Gandola – la Asl effettuerà una sperimentazione. Da Forza Italia arriva quindi un netto no a questa riforma, sono anche gli stessi sindacati sanitari a contestare la riforma dei punti di emergenza territoriali e della riduzione del personale sanitario in tutte le fasi dei processi e dei percorsi sanitari, anche per le patologie tempo dipendenti come l’ictus, l’infarto e il trauma maggiore. Gli stessi hanno poi lamentato come la cronica carenza di medici, non sia mai stata affrontata in maniera efficace dalle amministrazioni dei vari livelli tramite una seria politica di assunzioni e turn-over”.