Gandola (FI): “Tari, balzo in avanti del 2,7% a Campi. E per il futuro sarà sempre peggio”

CAMPI BISENZIO – “Quest’anno a Campi la Tari aumenterà del 2,7% e nei prossimi anni gli aumenti saranno ancora più consistenti, visto che l’amministrazione comunale ha firmato un assegno in bianco, approvando il piano economico finanziario del servizio di gestione dei rifiuti, praticamente senza battere ciglio”. Lo dice Paolo Gandola, capo gruppo di Forza Italia […]

CAMPI BISENZIO – “Quest’anno a Campi la Tari aumenterà del 2,7% e nei prossimi anni gli aumenti saranno ancora più consistenti, visto che l’amministrazione comunale ha firmato un assegno in bianco, approvando il piano economico finanziario del servizio di gestione dei rifiuti, praticamente senza battere ciglio”. Lo dice Paolo Gandola, capo gruppo di Forza Italia a Campi Bisenzio, dopo la discussione avvenuta in consiglio comunale che  ha visto aumentare le tariffe della Tari. 

“Ormai da anni, – ha aggiunto Gandola, – nel Cda di Alia ci sono ex politici, sono in corso inchieste importanti e la gestione dei rifiuti è in completo affanno, con una gestione che fa acqua da tutte le parti vista la mancanza di un piano regionale dei rifiuti che individui come organizzare la raccolta e lo smistamento per chiudere il ciclo dei rifiuti stessi”. 

“Se oggi ci troviamo in questa condizione, la responsabilità è tutta ascrivibile alla sinistra che amministra tutti i livelli di governo e da anni non sa come fare a organizzare lo smaltimento dei rifiuti. Si tratta di un problema che viene da lontano, – continua Gandola – L’inceneritore di Case Passerini, inizialmente previsto dal piano provinciale dei rifiuti, nel Comune di Sesto Fiorentino, insieme a quello di Testi e Selvapiana, incontrò la forte resistenza della popolazione già con il referendum consultivo del dicembre 2007 che si tenne a Campi Bisenzio. Già allora amministratori seri avrebbero dovuto accettare il verdetto popolare e rivedere il piano dei rifiuti. Invece, andando contro la comunità, si è voluto proseguire per altri 14 anni,  andando poi a sbattere contro le sentenze della giustizia amministrativa che hanno impedito l’avvio dei lavori per il mancato rispetto del protocollo d’intesa e delle opere di mitigazione ambientale che la sinistra doveva attuare e che invece non ha fatto. Da quel referendum popolare, sono passati 14 anni e siamo ancora all’anno zero non avendo uno straccio di piano da seguire. D’altronde, non era così difficile immaginare che la localizzazione dell’impianto di incenerimento a Case Passerini fosse letteralmente sbagliata visto i disastri causati all’ambiente nei decenni precedenti dall’ex inceneritore di San Donnino e la presenza di troppi inquinanti nell’area di tutta la Piana fiorentina”. 

“Quale è la strategia che intente perseguire il partito democratico? Noi da anni chiediamo di procedere alla costituzione di un Ato regionale dei rifiuti ma oltre a quello occorre stabilire quanti e quali sono gli impianti da realizzare in grado di tenere insieme la  tutela dell’ambiente e lo sviluppo. Oggi Alia non ha nemmeno gli impianti per smaltire le bioplastica che vanno così buttate nell’indifferenziato ed i costi non fanno altro che aumentare a danno dei cittadini che già subiscono le modalità soverchianti per il sistema di porta a porta. Insomma, – conclude Gandola – peggio di così non potrebbe andare”.