Gandola: “Il tema del concorso era la famiglia, la scuola pubblica non partecipa”

CAMPI BISENZIO – “La famiglia che vorrei”: era questo il tema del concorso a premi promosso dal Centro aiuto alla vita di Campi Bisenzio e che ha visto ieri la sua giornata conclusiva con la premiazione degli elaborati nella Limonaia di Villa Montalvo. E dal capo gruppo di Forza Italia in consiglio comunale, Paolo Gandola, […]

CAMPI BISENZIO – “La famiglia che vorrei”: era questo il tema del concorso a premi promosso dal Centro aiuto alla vita di Campi Bisenzio e che ha visto ieri la sua giornata conclusiva con la premiazione degli elaborati nella Limonaia di Villa Montalvo. E dal capo gruppo di Forza Italia in consiglio comunale, Paolo Gandola, parte un attacco alle scuole pubbliche del territorio. “Partecipo ogni anno a questa straordinaria manifestazione rivolta ai bambini e ai ragazzi delle scuole di Campi Bisenzio ai quali è richiesto di realizzare un elaborato su un tema di volta in volta diverso – ha detto Gandola – ma questa volta mi sono davvero commosso”. “Nei loro elaborati – ha aggiunto Gandola – i bambini hanno parlato con il cuore, dimostrando una rara sensibilità.  Parole e disegni toccanti capaci di raggiungere l’altro in ciò che vive e sente. Tuttavia, non posso esimermi dal rivolgermi ai dirigenti delle scuole materne, elementari e medie statali di Campi Bisenzio. Infatti, mentre in passato le scuole pubbliche hanno sempre partecipato,  stavolta,  visto il tema,  hanno scelto di non far aderire i ragazzi al concorso; si tratta di una scelta scellerata e vorrei che i dirigenti e le maestre riflettessero sul danno che hanno creato ai bambini impedendo che gli stessi potessero partecipare al concorso e dunque interrogarsi sul valore e il significato della famiglia. La scelta compiuta testimonia lo sbandamento che sta vivendo la scuola italiana”. “I dirigenti e le maestre delle scuole pubbliche, per mancanza di coraggio, – ha concluso Gandola – hanno perso l’occasione per avviare una riflessione inevitabile su quello che è il fondamento della società. Non partecipando hanno rinunciato in partenza. Hanno scelto di girare la testa dall’altra parte, di non parlare, di non riflettere, di far finta di nulla abdicando pericolosamente al ruolo educativo che la stessa Costituzione le attribuisce”.

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