“Garrisca al vento il labaro viola…”: la coppa di Benalouane, le lacrime di Pasqual

SESTO FIORENTINO – La festa per i sessant’anni dal primo scudetto viola (con il campigiano Narciso Parigi in campo prima del fischio d’inizio e il suo “Garrisca al vento il labaro viola”…), l’ultima partita di Manuel Pasqual con la maglia della Fiorentina e uno scialbo pareggio per 0-0 contro il Palermo. Ecco cosa resterà della […]

SESTO FIORENTINO – La festa per i sessant’anni dal primo scudetto viola (con il campigiano Narciso Parigi in campo prima del fischio d’inizio e il suo “Garrisca al vento il labaro viola”…), l’ultima partita di Manuel Pasqual con la maglia della Fiorentina e uno scialbo pareggio per 0-0 contro il Palermo. Ecco cosa resterà della penultima giornata di campionato della formazione di Paulo Sousa, finita come era prevedibile fra i fischi. Un campionato iniziato in sordina, che poi è salito vorticosamente di giri fino a dicembre per poi piombare nell’anonimato più assoluto dall’inizio del nuovo anno, frutto anche di una sola vittoria nelle ultime dodici partite, quella contro il Sassuolo. Nel mezzo solo pareggi e sconfitte ma soprattutto la sensazione che, dopo aver perso comunque un’occasione con il fallimentare mercato di gennaio, in società non ci siano le idee molto chiare per quanto riguarda il futuro, non solo della squadra. A noi però, che di solito non ci occupiamo delle faccende viola, oggi piace mettere in risalto soprattutto un aspetto, anzi ci piace fare un parallelo: quello fra Benalouane, colui che doveva essere il tanto atteso rinforzo per la retroguardia viola e che poi si è rivelato soltanto un oggetto misterioso, e Manuel Pasqual, oltre trecento partite a Firenze e quest’anno “degradato” anche della fascia di capitano. Ci piace fare un parallelo fra il comportamento di Benalouane, che non ha perso certo tempo per andare a festeggiare lo scudetto del Leicester anche in modo esagerato, e le lacrime di Pasqual oggi a fine gara. Due elementi di uno stesso reparto, la difesa appunto, ma distanti anni luce l’uno dall’altro. Quella stessa distanza che è via via aumentata fra i Della Valle e la tifoseria viola. Nel primo caso, fra la commozione di Pasqual e la coppa al cielo da Benalouane, non abbiamo dubbi a scegliere. Nel secondo sarà soltanto il tempo a dire chi ha ragione (forse qualche ipotesi si potrebbe anche avanzare…). “Più Pasqual meno Babacar”, scrive un tifoso su Facebook. Magari si potrebbe ripartire proprio da questa “sintesi” per provare a riprendere un cammino comune. Tuttavia lo scopriremo soltanto vivendo…

(Fotografie Roberto Vicario)