Ginori, flash mob a Firenze

SESTO FIORENTINO – I lavoratori della Richard Ginori organizzano per domani sabato 23 settembre in piazza San Firenze nel capoluogo toscano alle 16 un flash mob, alle 17,30 infatti è prevista l’inaugurazione della mostra sui lavoratori della fabbrica al Museo del Bargello. “Non fermate le mani che creano la bellezza”: recita questa frase lo striscione che […]

SESTO FIORENTINO – I lavoratori della Richard Ginori organizzano per domani sabato 23 settembre in piazza San Firenze nel capoluogo toscano alle 16 un flash mob, alle 17,30 infatti è prevista l’inaugurazione della mostra sui lavoratori della fabbrica al Museo del Bargello.
“Non fermate le mani che creano la bellezza”: recita questa frase lo striscione che sarà issato sulla facciata del Bargello, tramite dei palloni aerostatici, dai lavoratori della Richard Ginori. Durante il flash mob ci saranno dei banchini dove i lavoratori regaleranno decori e manufatti creati sul posto.
L’iniziativa anticipa l’inaugurazione della video-installazione “La fabbrica della bellezza. La Manifattura Ginori e il suo popolo. Video-Ritratti di Matilde Gagliardo”: 21 ritratti in video degli operai Ginori saranno proiettati nel cortile del Museo Nazionale del Bargello, dalle 17,30. La video-installazione è legata e complementare alla mostra in corso al Museo Nazionale del Bargello, “La fabbrica della bellezza. La Manifattura Ginori e il suo popolo di statue” (18 maggio-1° ottobre).
“L’iniziativa dello striscione, che si lega alle mostre al Bargello, vuole da una parte testimoniare il vincolo inscindibile tra la Richard Ginori e il Museo di Doccia, tra il popolo dello stabilimento e il popolo di statue del Bargello, tra la bellezza di Firenze e quella del lavoro di qualità; dall’altra parte, vuole continuare a sensibilizzare sulla vertenza – dicono i sindacati -. All’azienda si chiede ancora maggiore determinazione a completare l’acquisto dei terreni che ospitano lo stabilimento, e si ribadisce con forza la richiesta agli istituti di credito di chiudere la trattativa per la cessione dei terreni senza speculare sulla pelle dei lavoratori”.