SESTO FIORENTINO – “Ora basta!” hanno detto oggi i lavoratori della Ginori proclamando 8 ore di sciopero e l’occupazione dello stabilimento di via Giulio Cesare. “Vogliamo che si arrivi all’acquisto del terreno”. “I lavoratori sono stremati – dice Mirko Zaccheo di Femca Cisl – da una situazione che va oltre il tema degli investimenti, adesso ci aspettiamo un messaggio dal tavolo aperto sulla Ginori”. “Basta stare in attesa chiediamo a tutti di fare veloci – dice Bernardo Marasco di Cgil – è da irresponsabili non chiudere la questione dei terreni: questa situazione di immobilità non è più tollerabile”.
Solo l’acquisto dei terreni da parte dell’azienda sbloccherà la situazione di immobilismo in cui si trova la Ginori, dicono lavoratori e sindacati che questa mattina hanno visto ancora una volta la vicinanza delle istituzioni con la presenza del sindaco Lorenzo Falchi, ancora con qualche linea di febbre, e di Gianfranco Simoncini della Regione. “Il presidente Rossi ha parlato con il Ministro dello sviluppo economico Calenda – dice Simoncini – per avere delle certezze. Noi speriamo che si possa arrivare all’acquisto dei terreni entro l’anno”.
“Appena ho saputo di quanto stava accadendo sono venuto a portare la mia solidarietà – dice il sindaco Falchi – si capisce che per i lavoratori la misura è colma. Oggi siamo agli sgoccioli, entro l’anno deve essere trovata la soluzione affinchè si sblocchi la situaizone”.
Attualmente i lavoratori della Ginori sono 250 e allo sciopero, dicono i sindacati, hanno aderito tutti.
“I lavoratori sciopero e occupano non solo per questo – dice Giovanni Nencini, di Cobas Ginori – scioperano e occupano per questo m anche per dire all’azienda che la vicenda dei terreni non è la fine, ma è l’iniziodi una discussione che poi dovrà continuare per quanto riguarda il piano industriale. Perchè è vero che tutto passa dai terreni poi questa azienda ha bisogno di bilanci e passa dal piano industriale che secondo noi presenta delle lacune che dovremo discutere insieme all’azienda e dovremo convincerla a modificarle”.