Gioco d’azzardo. Spi-Cgil: “Chiediamo ai sindaci e alla Regione di sostenere la legalità”

CALENZANO – “E’ necessaria una legge quadro nazionale che ponga al centro la tutela della salute e la riduzione e regolamentazione dell’offerta, lasciando alle istituzioni locali la possibilità di ulteriori regolamentazioni”. Lo afferma, in una nota, lo Spi Cgil facendo il punto sul gioco d’azzardo a Calenzano e nella provincia fiorentina. La Cgil, lo Spi […]

CALENZANO – “E’ necessaria una legge quadro nazionale che ponga al centro la tutela della salute e la riduzione e regolamentazione dell’offerta, lasciando alle istituzioni locali la possibilità di ulteriori regolamentazioni”. Lo afferma, in una nota, lo Spi Cgil facendo il punto sul gioco d’azzardo a Calenzano e nella provincia fiorentina. La Cgil, lo Spi Cgil e tutto il mondo delle associazioni chiedono ai sindaci e alla Regione Toscana di sostenere la legalità e contrastare le norme del Decreto che potrebbero produrre risultati devastanti. Nel nostro Paese ogni cittadino spende in media in un anno 1300 euro per il gioco d’azzardo, precisa Spi Cgil, mentre sono circa 20 milioni (fonte CNR-IFC) gli italiani fra i 18 e 84 anni che hanno giocato almeno una volta nel 2022 e i giovani tra i 15 e i 19 anni sono circa 1.300.000. “Una persona su 3 finisce nell’usura con un danno economico e sociale per tutto il paese. – spiega il segretario Spi-Cgil di Calenzano Claudio Bicchielli – A Calenzano ogni cittadino spende in gioco d’azzardo oltre 4.000 euro l’anno, raggiungendo la più alta cifra della Provincia di Firenze. Dietro al gioco d’azzardo è nota l’infiltrazione delle organizzazioni criminali, e quindi a maggior ragione il gioco d’azzardo va contrastato e non vanno allentate le misure di prevenzione e di contrasto alle dipendenze. Per tale motivo Spi Cgil Firenze esprime grande preoccupazione per il contenuto della bozza di decreto legislativo sul riordino del settore Azzardo fisico”.

Spi Cgil non nasconde alcune preoccupazioni sul decreto: “Le nostre preoccupazioni – spiega Bicchielli – sono la distinzione tra punti gioco certificati e non: la differenza tra i due risiede nella formazione del personale. La formazione obbligatoria per il settore è già prevista nella stragrande maggioranza delle leggi regionali, quindi in termini di qualificazione non c’è niente da aggiungere, mentre eliminare la distanza dai luoghi sensibili o ridurli per i punti certificati renderebbe vano il lavoro svolto da molte regioni, il superamento di tutte le ordinanze sindacali di riduzione degli orari di apertura a tutela della salute pubblica introducendo fasce orarie differenziate per esercizi certificati (5-8,30 e 13-15) e non certificati (5-9 e 13-16). E’ del tutto evidente che in questo modo si giocherà durante la notte e aggira quanto prevedeva la sentenza della Corte Costituzionale”. E inoltre, aggiunge Spi-Cgil “nessun provvedimento sulla pericolosità dei giochi, cosi come non ci sono provvedimenti per quei giochi d’azzardo che risultano più facilmente infiltrabili dalla criminalità organizzata”.