Giornata dell’olivo, la produzione di olio 2022 in linea con lo scorso anno. Un primato per la Toscana

FIRENZE – Sono 80 le varietà di olivi in Toscana con oltre 80 milioni di piante iscritte nei circuiti di certificazione delle denominazioni di origine coltivati da quasi 10.000 olivicoltori. Numeri da primato che la Toscana ha voluto raccontare nella giornata mondiale dell’olivo, in cui la vicepresidente e assessore regionale all’agroalimentare Stefania Saccardi ha colto l’occasione […]

FIRENZE – Sono 80 le varietà di olivi in Toscana con oltre 80 milioni di piante iscritte nei circuiti di certificazione delle denominazioni di origine coltivati da quasi 10.000 olivicoltori. Numeri da primato che la Toscana ha voluto raccontare nella giornata mondiale dell’olivo, in cui la vicepresidente e assessore regionale all’agroalimentare Stefania Saccardi ha colto l’occasione per fare il punto sull’andamento della stagione dell’olio. Un’annata che climaticamente ha giocato d’anticipo, con una produzione in linea con i quantitativi dell’annata precedente, anche se i dati sono ancora incompleti. Le aziende hanno subito cominciato a certificare per un totale complessivo per le Dop e Igp di circa 500 tonnellate. Delle 49 denominazioni Dop e Igp tutelate in Italia, la Toscana nel 2021 è prima in classifica con l’Igp Toscano, una produzione certificata di oltre 3.000 tonnellate per valore al consumo pari a 46 milioni di euro (+18,6% su 2020)  e un valore all’export per 41 milioni di euro (+25,1% su 2020).

Una produzione di eccellenza che nasce dalla dedizione della popolazione toscana e degli agricoltori, una qualità degli oli declinata nei diversi territori la cui reputazione e qualità è garantita da 5 denominazioni tutelate alle quali la Regione Toscana dedica il nuovo bando per la “Selezione regionale degli oli extra vergine di oliva (EVO) Dop e Igp della Toscana – 2023”. Non solo economia e promozione ma anche solidarietà. Gli ottimi oli della Selezione 2022 sono stati donati  ai bambini e i ragazzi accolti nella casa famiglia  di Villa Lorenzi che hanno avuto modo di apprezzare olio buono nella convivialità di momenti di sereni. “Non possiamo fare un ragionamento uniforme per tutta la Toscana perché la stagione particolarmente siccitosa che abbiamo vissuto questa estate ha messo la produzione in particolare difficoltà in alcune zone. È andata un po’ a macchia di leopardo”, osserva la vicepresidente e assessora all’agricoltura Stefania Saccardi, che però aggiunge: “Siamo comunque sui valori dello scorso anno, la qualità è molto buona e quindi credo che la Toscana reggerà anche quest’anno sia rispetto alla qualità sia rispetto al fabbisogno. Naturalmente siamo un po’ più bassi di altre regioni in termini di quantità ma sicuramente siamo sul podio più alto per la qualità dei nostri oli”.

L’assessore Saccardi, inoltre, ha indicato un’altra direzione su cui sono impegnati giunta e uffici regionali: “Oltre a lavorare di più sulla quantità, è importante dare un sostegno a chi fa olivicoltura in zone più difficili, a chi mantiene l’olivo non solo per finalità di produzione ma anche per finalità di carattere paesaggistico. Nella prossima programmazione cercheremo di dare una mano anche a quell’olivicoltura “eroica” o comunque con un grande valore paesaggistico e nello stesso tempo proveremo a recuperare quei tanti uliveti abbandonati attraverso un progetto che chiediamo al governo e al parlamento di sostenere, finalizzato a tutelare questo valore che la nostra regione ha e che è caratteristico dei nostri paesaggi”. 

“La Giornata mondiale dell’olivo – ha aggiunto Fabrizio Filippi, presidente del consorzio Tutela Olio Toscano Igp – deve essere un momento di riflessione sugli effetti dell’abbandono e dell’incuria di un olivo su tre nella nostra regione con tutto ciò che ne consegue dal punto di vista del degrado, del dissesto idrogeologico, del paesaggio e del rischio incendi. Il Consorzio di tutela è riuscito, dalla sua costituzione nel 1998, a creare le condizioni per dare valore e prospettive ad un prodotto di eccellenza che oggi traina il Made in Tuscany e che ha permesso di recuperare parte di quel patrimonio che caratterizza il paesaggio e di favorire la presenza delle attività agricole in zone marginali o difficili. Quando pensiamo all’olivo non dobbiamo limitarci a collegarlo alla sola produzione di olio, ma al suo straordinario ruolo per la tutela delle nostre colline e delle nostre comunità”.

La Giornata mondiale dell’olivo, che ricorre il 26 novembre, è stata istituita dall’Unesco nel 2019 per celebrare in tutto il mondo questa preziosa pianta, storicamente assunta a simbolo universale di pace e di armonia. E in questa delicata fase della storia umana in cui le devastazioni dovute dal cambiamento climatico si assommano a quelle inflitte dalla furia umana delle guerre, l’olivo è anche la pianta che offre un contributo a queste ferite all’ambiente e al genere umano. Nata nel bacino Mediterraneo e coltivata nei cinque continenti, l’olivo è fonte di reddito, e quindi sicurezza, per le tante persone e famiglie legate all’economia dei suoi prodotti, olio e olive da tavola, consumati ormai in tutto il mondo. Ma l’olivo ha anche un’azione di agente contro il riscaldamento globale, in quanto  assorbe più anidride carbonica dall’atmosfera di quanta ne venga emessa durante il processo di produzione dell’olio d’oliva.