Giorno del Ricordo. Gandola (FI Centrodestra per il cambiamento) “A Sesto convegno discutibile e fuorviante”

SESTO FIORENTINO – “Ieri, purtroppo, dopo aver partecipato a diverse iniziative relative al giorno del ricordo un po’ in tutta la Piana fiorentina, a Sesto Fiorentino mi sono imbattuto in una commemorazione svolta attraverso un convegno, alquanto discutibile, se non addirittura fuorviante”. Lo afferma, in una nota, Paolo Gandola consigliere metropolitano di Forza Italia Centrodestra […]

SESTO FIORENTINO – “Ieri, purtroppo, dopo aver partecipato a diverse iniziative relative al giorno del ricordo un po’ in tutta la Piana fiorentina, a Sesto Fiorentino mi sono imbattuto in una commemorazione svolta attraverso un convegno, alquanto discutibile, se non addirittura fuorviante”. Lo afferma, in una nota, Paolo Gandola consigliere metropolitano di Forza Italia Centrodestra per il cambiamento riferendosi all’evento organizzato ieri alla Biblioteca Ragionieri.

“Dimostrazione di una gestione amministrativa e istituzionale fatta in modo militante e senza il  benchè minimo rispetto del valore della memoria. Un fatto che ha procurato lo sdegno dei presenti, me compreso – prosegue Gandola  –Sgombriamo subito il campo da un fatto:  la mia non è una critica al professore che ha svolto una lezione di storia, sebbene a mio modo di vedere limitante nei tempi, sulla questione del confine orientale italiano, bensì una critica forte all’Amministrazione Comunale che con questa modalità di celebrazione non ha saputo e voluto dare il giusto riconoscimento ad una commemorazione civile, obbligatoria per legge dal 2004”. 

“Fin dai primi minuti del convegno é stato chiaro che si trattava di una disamina storica sulle vicende dell’area del confine orientale italiano dall’Impero Austro-Ungarico in avanti, – prosegue Gandola – dimenticandosi però del periodo storico precedente, assolutamente fondamentale per comprendere il senso complessivo delle rivendicazioni italianofone della zona. Al termine sono esplose le forti critiche degli esuli che erano in sala che sono stati ripresi dall’assessore Madau il quale ha parlato di esperienze personali, lontane dal significato di storia e, addirittura di sensazionalismo. Parole dure come macigni e del tutto fuori luogo perché pronunciate da un amministratore pubblico,uno schiaffo in faccia a tutti coloro che hanno subito sulla loro pelle l’esodo, italiani privati di tutto, dei loro beni e dei loro diritti, nostri concittadini deportati e torturati dal comunismo titino che per troppo tempo sono stati vittime dell’oblio. L’assessore Madau, vorrebbe, forse, parlare di senzazionalismo quando si ascolta la testimonianza di Liliana Segre o di altri deportati italiani? O forse ritiene sia sensazionalismo dare spazio ai partigiani di Monte Morelllo? Due pesi e due misure inaccettabili che hanno dimostrato tutta l’inadeguatezza dell’assessore Madau a gestire la delega della cultura e tutto l’ardore militante di chi non sa come si debbano servire le istituzioni quando si ricoprono incarichi pubblici”.