Giovani scrittori crescono con il Premio ArtediParole

SESTO FIORENTINO – Per la loro attesa c’è già una prima risposta: la pubblicazione delle opere letterarie. Loro sono gli studenti delle scuole superiori italiane e la pubblicazione è a cura della casa editrice Pagliai/Polistampa. Tutto questo grazie al premio ArtediParole un concorso che ha visto la partecipazione di 900 studenti. “ArtediParole” è ormai una […]

SESTO FIORENTINO – Per la loro attesa c’è già una prima risposta: la pubblicazione delle opere letterarie. Loro sono gli studenti delle scuole superiori italiane e la pubblicazione è a cura della casa editrice Pagliai/Polistampa. Tutto questo grazie al premio ArtediParole un concorso che ha visto la partecipazione di 900 studenti. “ArtediParole” è ormai una realtà consolidata nel panorama nazionale dei concorsi letterari. I primi lavori classificati dell’edizione 2013 col tema dell’attesa, sono stati adesso pubblicati in un volume intitolato “Attesa. 15 storie under 20”. Ideato nel 2010 dal Salotto Conti, la cui sede è a Sesto Fiorentino, con l’ISIS Gramsci-Keynes e la casa editrice Pagliai/Polistampa, patrocinato da Comune e Provincia di Prato e sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, il premio “ArtediParole” può vantare giurati quali il giornalista Umberto Cecchi, lo scrittore Francesco Recami e il critico Giuseppe Panella, e un testimonial d’eccezione come il comico Paolo Ruffini. Idee brillanti e originali, una vivace inventiva e la capacità di padroneggiare diversi registri espressivi sono ancora una volta le caratteristiche distintive dei testi raccolti nel libro, dove gli scrittori in erba mostrano spesso sorprendente maturità: tanto da uscire spesso dalla dimensione giovanile per affrontare temi più affini al mondo degli adulti o addirittura dei più anziani. “Effettivamente – scrive lo stesso Recami nel testo introduttivo – i partecipanti hanno calcato la mano su un concetto senile di attesa. I ragazzi si mettono nei panni delle generazioni più vecchie, per costatarne il fallimento o il tramonto”. Poche quindi le storie di anoressia, bullismo, droga o traumi infantili, che lasciano spazio a una scrittura intesa come una messa a fuoco del crepuscolo. “La maggioranza dei racconti – nota lo scrittore e critico Gianni Conti, ideatore del premio – non abita espressamente il mondo dei giovani. Essi tendono a rifugiarsi nella Senilità, nel Mito e nella Storia, ma lo fanno sempre con sapienza letteraria e con un’eleganza che non può non colpirci”.